Industria ed Edilizia a Roma
Industria ed Edilizia a Roma
Videoregistrazione dell’incontro con Angelo Camilli, Presidente di Unindustria e Nicolò Rebecchini, Presidente AnceRoma – ACER organizzato da Visioneroma, moderatore Claudio Minelli coord. visioneroma, partecipa Amedeo Schiattarella Presidente Inarch Lazio
UN FRONTE COMUNE PER IL RILANCIO DELLA CITTA’
Martedi 23 Febbraio Visioneroma (Associazione di professionisti, professori universitari, cittadini interessati al futuro della Capitale) ha incontrato i presidenti dei due settori fondamentali dell’economia dello sviluppo della Capitale.
Presenti Claudio Minelli coordinatore delle attività di Visioneroma e Amedeo Schiattarella Presidente di Inarch Lazio.
IL QUADRO GENERALE DELL’ECONOMIA ROMANA
Nella capitale sta venendo meno il principale driver di sviluppo, innovazione e produttività: l’industria.
Soltanto il 5,9% del totale delle aziende capitoline nel 2017 appartiene al settore industriale in senso stretto in calo rispetto al 6,7% del 2011.
Il calo degli occupati in questo ambito è pesantissimo dall’8,7% del 2011 al 6,4% del 2017.
In numeri assoluti significa circa 50.000 posti di lavoro bruciati in sei anni.
Il core business della capitale è rappresentato invece oggi dal commercio 30,5%, da alberghi e ristoranti 8,9%, dai trasporti e logistica 8,3%.
Le imprese di costruzioni 15,2% continuano a svolgere un ruolo rilevante anche se calante dal 18,2% del 2011 al 15,2% del 2017.
Nel 2020 la struttura produttiva di Roma è polverizzata, di basso profilo, con una vocazione fortemente terziaria.
L’industria è sempre più marginale, la dimensione media delle imprese romane è sempre più piccola.
Il 96% delle imprese conta meno di nove addetti.
Dal 2008 al 2016 a Roma sono diminuite le aziende produttive strutturate -13% di società per azioni e sono esplose le micro imprese +30% ambulanti ,+150% affittacamere.
L’85% del valore aggiunto dell’economia capitolina deriva dal commercio e dei servizi, tra cui la pubblica amministrazione, settori tipicamente a basso valore aggiunto mentre solo il 10% circa è determinato dal settore industriale è facile comprendere le ragioni della performance sconfortante del valore aggiunto del sistema economico romano.
Negli ultimi 10 anni il valore aggiunto di tutti i settori è pesantemente negativo industria -9 7%, agricoltura -11,3%, servizi -9:03 percento.
In parallelo cala nettamente nello stesso periodo anche il valore aggiunto per occupato che passa da 87.785 Euro a 70.412 euro con una riduzione del 15,3 %!
Il quadro su cui implementare una valutazione comune della situazione è pertanto preoccupante, però nella città ci sono anche elementi positivi quali settori della ricerca e della produzione avanzati, start up innovative di giovani, un’economia green in sviluppo, in alcuni settori la nostra industria, non solo romana ma laziale, sta dando prove di grande rilievo nel Farmaceutico, nell’ Itc, nell’Aereospazio, nell’Elettronica solo per citarne alcuni.
E la nostra città metropolitana incide comunque sul pil nazionale per oltre il 9 per cento.
Roma ha quindi enormi potenzialità e condividiamo la proposta di Unindustria della creazione di un politecnico.
Anzi Visioneroma rilancia la proposta con una valutazione aggiuntiva: Roma vede la presenza di 11 università tra statali e private. Molte di area tecnica. Realizziamo il Politecnico con una intesa tra tutte le università a carattere tecnico !
Certamente la situazione generale si è ancor più deteriorata per effetto della Pandemia e delle misure per il suo contenimento e i mesi che abbiamo di fronte possono essere davvero drammatici.
Proprio per questo l’occasione del Recovery Plan può e deve essere colta anche per una rinascita della Capitale e di questo parleremo nell’incontro con cui si vuol stimolare un “fronte comune”