PROGETTO PROPOSTE SANITA’ ASSISTENZA DOMICILIARE

ASSISTENZA DOMICILIARE

Da un punto di vista organizzativo se tanto si e’ fatto, tanto puo’ ancora migliorare:
1) La comunicazione CAD – paziente
2) La varieta’ delle figure professionali presenti
3) Diagnostica strumentale e telemedicina
4) Assistenza psicologica
5) La comunicazione Ospedale – Cad
6) Presenza di un centro NAD
La comunicazione CAD-paziente/famiglia a volte e’ difficile. L’attivita’ del CAD e’ per
definizione sul territorio e, se nessuno e’ presente, l’unica possibilita’ e’ l’uso delle
segreterie telefoniche con le telefonate in differita.
E’ una buona soluzione ma comunque offre una risposta 24 ore dopo la formulazione della
domanda. La fornitura di telefonini aziendali agli operatori per rispondere quando si e’ sul
territorio potrebbe essere una soluzione.
Le figure professionali presenti nei CAD dovrebbero essere rappresentate tutte: se il
cardiologo e il geriatra li troviamo sempre, non e’ cosi’ per il fisiatra, l’urologo o il
neurologo. Sono tutte figure di estrema rilevanza all’interno di un progetto di assistenza
domiciliare e non possono mancare, al momento i pazienti sono costretti ad andare in
Ambulatorio o a ricorrere a specialisti privati.
Al momento nessun CAD offre la possibilita’ di una diagnostica strumentale (ECO o
RX tradizionale) a domicilio del paziente ed e’ inutile dilungarsi su quanto cio’ sarebbe
importante. Anche in questo caso il paziente ricorre a specialisti privati a domicilio e, se
non se lo puo’ permettere, deve andare in Ospedale.
L’assistenza psicologica non e’ presente. I pazienti oncologici che sono in assistenza
domiciliare con l’Hospice possono avere lo psicologo a domicilio, i pazienti oncologici in
carico al CAD no. E’ una grande limitazione, un vero peccato. La risposta che sono
costretto a dare ogni volta e’ sempre la stessa: rivolgersi al Dipartimento di Salute
Mentale. Ma chi non si puo’ muovere? E’ sicuramente un aspetto da migliorare.
La comunicazione Ospedale- Cad e’ di grande importanza per i pazienti che alla
dimissione hanno bisogno di terapie complesse, medicazioni, terapie infusionali, terapia
antalgica. A volte ci sono casi virtuosi in cui si riesce a sincronizzare la dimissione con
l’arrivo dell’operatore CAD a domicilio ma altre volte accade che l’Ospedale dimette il
paziente di venerdi’ alle 15, con il CAD chiuso, senza che ci sia stata nemmeno una
rIchiesta di attivazione. Immaginabili le conseguenze.

La presenza di una NAD (Nutrizione Artificiale Domiciliare) che lavora in tandem con il
CAD e’ una risorsa preziosa, non tutti i CAD hanno questa opportunita’, in molti casi i
centri nutrizionali di riferimento sono anche a 40 Km dalla sede del CAD di appartenenza.
Portare un paziente in valutazione e’ molto difficile anche perche’ se un paziente ha
bisogno di supporto nutrizionale e’ in condizioni scadute. Una valutazione a domicilio e’
preziosa, con la possibilita’ anche di valutare il funzionamento

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