APPUNTI DI VIAGGIO N.6 IL CHIOSTRO DEI GENOVESI GABRIELE GANDELLI

Il Chiostro dei Genovesi a Roma o Chiostro dei Melangoli

 

 

Il Chiostro dei Genovesi, noto anche come Chiostro di Santa Maria in Vallicella, si trova a Roma, più precisamente nel cuore del quartiere Trastevere. È parte del complesso architettonico della Chiesa di Santa Maria in Vallicella, conosciuta anche come Chiesa Nuova, in via Anicia 21.

La lunga storia del primo chiostro quattrocentesco di Roma inizia alla morte del ricco nobile genovese Meliaduce Cicala, che nel suo testamento decise di donare i propri averi alla Camera Apostolica con la promessa di realizzare un ospedale per i marinai malati o bisognosi di assistenza, nei pressi del Porto di Ripa Grande sul Tevere. I lavori di costruzione dell’ospedale, a cui venne poi annessa la Chiesa dedicata a San Giovanni Battista, iniziarono nel 1482 e si protrassero fino alla fine del secolo.

Nonostante le buone intenzioni , per i primi decenni l’ospedale non navigò in acque tranquille: fu così che dopo un breve periodo di chiusura papa Giulio III nel 1553 decise di fondare la Confraternita di San Giovanni Battista de’ Genovesi in Roma, con il compito di amministrare le rendite dell’Istituto. Ecco che sotto l’ala protettiva della Chiesa e della Repubblica di Genova, l’ospedale e la confraternita conobbero lunghi anni di prosperità: tra il XVI e il XVII secolo la struttura era dotata di ben 160 posti letto, riservati per lo più ai genovesi.

Il Chiostro dei Genovesi o dei Melangoli (aranci amari) è un’opera attribuita a Baccio Pontelli (architetto al servizio di Sisto V), ed è considerato uno dei suoi capolavori.

 

Il cortile, originariamente lastricato, venne trasformato in un intimo e raccolto giardino di melangoli (aranci amari) nel Settecento, al centro del quale, tra siepi di mirto e piante di acanto, si trova il pozzo quattrocentesco in pietra. Nel chiostro inoltre, come è consuetudine, si trovano elementi architettonici dell’antica chiesa oltre a due interessanti epigrafi: una ricorda che qui, nel 1588, venne piantata la prima palma della città; la seconda ricorda invece la demolizione nel 1785 del controrecinto che fungeva da camposanto.

 

Realizzato nella seconda metà del XV secolo per volere della Confraternita e con l’aiuto della comunità genovese di Roma.

 

Il punto focale del chiostro è la fontana centrale, chiamata “Fontana dei Genovesi”, che presenta un’elaborata decorazione scultorea
Il chiostro è caratterizzato da una pianta quadrata con una serie di archi a tutto sesto che si sviluppano su due piani. Le colonne sono realizzate in travertino e i capitelli sono decorati con motivi floreali. I pilastri tra gli archi sono ornati con sculture di angeli e putti.


Il Chiostro dei Genovesi è aperto al pubblico e può essere visitato come parte della Chiesa di Santa Maria in Vallicella. È un luogo molto apprezzato dagli amanti dell’arte e dell’architettura, che possono ammirare da vicino l’eleganza e la maestria delle opere di Borromini.
con figure mitologiche e grottesche. Attorno alla fontana si trovano aiuole con alberi e piante, creando un ambiente tranquillo e suggestivo.

 

 

Si consiglia di visitarlo a primavera inoltrata/inizio dell’estate, oltre ad ammirare il Chiostro si rimarrà sorpresi dai colori e dai profumi che arrivano dalle bellissime piante e fiori che adornano il Chiostro.

La chiesa è aperta dalle 10,30 alle 13,00, prima della visita verificare gli orari di apertura e eventuali restrizioni, in quanto potrebbero esserci variazioni.

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