RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO DEL 18 GENNAIO 2024 E COMMENTO DI DARIO COEN IN RELAZIONE AL GIORNO DELLA MEMORIA DEL 27 GENNAIO

Israele-Hamas: deputati chiedono il cessate il fuoco permanente a due condizioni

  • Il Parlamento chiede il rilascio immediato di tutti gli ostaggi e lo smantellamento dell’organizzazione terroristica Hamas
  • I deputati ribadiscono il diritto di Israele a difendersi, ma condannano la sua risposta militare sproporzionata a Gaza
  • Catturare ostaggi e gli attacchi deliberati contro i civili sono gravi violazioni del diritto internazionale
  • Necessità di un accesso umanitario rapido e senza ostacoli all’intera Striscia di Gaza

I deputati chiedono che tutti gli ostaggi siano rilasciati immediatamente e incondizionatamente e che l’organizzazione terroristica Hamas sia smantellata.

In una risoluzione non vincolante, adottata giovedì con 312 voti favorevoli, 131 contrari e 72 astensioni, i deputati esprimono il loro più profondo cordoglio per le vittime innocenti da entrambe le parti del conflitto. Chiedono un cessate il fuoco permanente e di riprendere gli sforzi volti a trovare una soluzione politica, a condizione che tutti gli ostaggi siano rilasciati immediatamente e incondizionatamente e che l’organizzazione terroristica Hamas sia smantellata.

Pur condannando con la massima fermezza lo spregevole attacco terroristico commesso da Hamas contro Israele, denunciano anche la risposta militare sproporzionata israeliana, che ha causato un numero di morti senza precedenti tra i civili.

Israele ha il diritto di difendersi entro i limiti del diritto internazionale, sottolineano i deputati, il che implica che tutte le parti in conflitto devono distinguere, in ogni momento, tra combattenti e civili, che gli attacchi devono essere diretti esclusivamente verso obiettivi militari, e che i civili e le infrastrutture civili non devono essere oggetto di attacchi.

Urgente necessità di accesso completo alla Striscia di Gaza

Esprimendo profonda preoccupazione per il disastroso e rapido deterioramento della situazione umanitaria nella Striscia di Gaza, i deputati sottolineano la necessità di un accesso urgente umanitario pieno, rapido, sicuro e senza ostacoli all’intera Striscia di Gaza, e chiedono l’immediato ripristino delle infrastrutture vitali.

Rilanciare la soluzione fondata sulla coesistenza di due Stati

Nella risoluzione si chiede un’iniziativa europea per rilanciare la soluzione dei due Stati, e si sottolinea l’assoluta necessità di riavviare immediatamente il processo di pace. Si accoglie con favore l’istituzione Giornata della pace per la pace in Medio Oriente, lanciata, poco prima degli attacchi, dall’Unione europea e dalla Lega araba.

I deputati sostengono pienamente l’Iniziativa di pace araba del 2002, che offre una piena normalizzazione delle relazioni tra lo Stato di Israele e tutti gli Stati arabi, in cambio del completo ritiro di Israele da tutti i territori palestinesi e arabi occupati dal 1967, e sollecita la piena inclusione dell’Autorità palestinese in tale processo.

Porre fine all’occupazione dei territori palestinesi

I deputati chiedono la fine dell’occupazione dei territori palestinesi e sottolineano che gli insediamenti israeliani in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, sono illegali secondo il diritto internazionale. Condannano fermamente l’aumento della violenza dei coloni estremisti contro i palestinesi, e chiedono l’imposizione di misure restrittive dell’UE nei confronti dei coloni estremisti che violano i diritti umani e il diritto internazionale.

I responsabili di atti terroristici e di violazioni del diritto internazionale devono essere chiamati a rendere conto delle loro azioni

Nella risoluzione si sottolinea infine il forte sostegno dell’UE al lavoro della Corte penale internazionale e della Corte internazionale di giustizia, e si chiede che i responsabili degli atti terroristici e delle violazioni del diritto internazionale siano chiamati a rendere conto delle loro azioni. La presa di ostaggi e gli attacchi deliberati contro i civili sono gravi violazioni del diritto internazionale, avvertono i deputati.


Commento di Dario Coen in relazione al Giorno della memoria che si celebra il 27 Gennaio

È un anno particolare, questo, per il Giorno della Memoria, unica ricorrenza riconosciuta in tutta Europa, nella quale si celebra, il 27 gennaio di ogni anno, la giornata per commemorare le vittime della shoah.

Non ci sono altre date riconosciute in tutto il Continente per commemorare contemporaneamente un evento storico comune.

Questo a significare la “unicità” di quello che è successo ed il relativo rispetto per la pagina più brutta della nostra storia, dove morirono 6 milioni di ebrei per opera del nazifascismo. Un evento commemorativo del calendario civile, non ebraico, voluto da Athos De Luca e Furio Colombo primi firmatari, per tramandare e trasmettere alle nuove generazioni ciò che Primo Levi definiva: “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre.”

7 ottobre 2023, nel sud di Israele, al confine con Gaza, nel 75° anniversario della fondazione dello Stato d’Israele, ad 80 anni dalla shoah, migliaia di terroristi gazawi di Hamas superano il confine, invadono Israele per raggiungere la popolazione ebraica dei kibbutzim, cooperative agricole socialiste, compiendo gli stessi scempi dei nazisti di Hitler. Un assassinio premeditato di civili innocenti. Un genocidio di migliaia di persone compiuto senza precedenti basato su un’ideologia razzista che vede gli ebrei ed il sionismo come una specie da estirpare in modo definitivo da quella parte della Palestina riconosciuta nel 1947 dall’Onu come Stato ebraico d’Israele. I nazisti programmarono la distruzione di tutti gli ebrei d’Europa, così come Hamas quelli di Israele, malati come sani, ricchi come poveri, coloro che praticano l’ebraismo ortodosso così come quelli non osservanti, anziani, giovani e persino bambini o neonati, senza distinzione alcuna.

Immediata la reazione dello Zahal, l’esercito di difesa di Israele che per allontanare i terroristi dal suo confine, ed evitare altre migliaia di missili inviati contemporaneamente su tutto il suo territorio, bombarda Gaza, con l’inevitabile uccisione di numerosi civili gazawi tenuti come scudo umano dai miliziani di Hamas. Qualsiasi altro Paese avrebbe reagito allo stesso modo per difendere la propria popolazione da un’invasione di terroristi armati e di missili spedite sui civili inermi.

Il mondo Occidentale, o gran parte di questo, è contro il terrorismo e capisce le ragioni di difesa di Israele e dei suoi cittadini, il bene contro il male, le democrazie contro le dittature. Anche il Parlamento europeo ha approvato, finalmente, in queste ore, una risoluzione per chiedere un cessate il fuoco permanente nella striscia di Gaza a condizione che vengano rilasciati tutti gli ostaggi detenuti a Gaza, e che venga sciolta l’organizzazione terroristica di Hamas.

Il parlamento europeo ha così ricordato il 27 gennaio quest’anno.

Anna Frank scriveva: “”Quel che è accaduto non può essere cancellato, ma si può impedire che accada di nuovo“.

Dario Coen

 

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