Oggi si vuole una cultura giuridica asservita? PIERO SANDULLI

Oggi si vuole una cultura giuridica asservita?

 

 

Il 2025 inizia con una Corte Costituzionale priva di quattro dei suoi quindici membri ( i giudici mancanti sono tutti di nomina parlamentare) ciò, oltre a minare gravemente la funzionalità di un Organo costretto ad operare ai limiti del suo quorum, denota una grave inadempienza del Parlamento che, in alcuni casi, da oltre un anno non riesce a nominare i componenti del massimo organismo di tutela della nostra Costituzione.

Questo stato di cose è sintomatico di ciò che la partitocrazia intende per autonomia dei soggetti giudicati.

Invero, non si ricercano dei veri giuristi,come accadeva nei primi anni del suo funzionamento ( il primo presidente della Corte è stato Enrico De Nicola), bensì dei legulei di parte, privi del requisito essenziale di un giurista, quello della indipendenza del pensiero.

Il sistema di elezione dei giudici costituzionali,  a Camere riunite, era stato scelto dai padri costituenti e dalla legge institutiva della Corte Costituzionale del 1953 per raccogliere tra i suoi componenti il meglio della cultura giuridica del Paese tra magistrati, docenti universitari e avvocati di lunga esperienza.

Oggi si vuole una cultura giuridica asservita in un contesto chiamato, tra le altre cose a vagliare la costituzionalità della Autonomia differenziata e dei referendum ad essa relativi.

 

Piero Sandulli

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