IL “CASO DEI MERCATI ALL’INGROSSO IN GESTIONE DIRETTA DI ROMA CAPITALE (CARNI E FIORI)” DI GIANFRANCO PICCIONI
GLI APPROFONDIMENTI DI VISIONEROMA
LO STUDIO ELABORATO DAL NOSTRO RESPONSABILE DI SETTORE PRESENTA ANCHE OSSERVAZIONI CRITICHE APERTE A DIFFORMI VALUTAZIONI SEMPRE GRADITE CHE, OVE PERVENISSERO, VERREBBERO INTEGRALMENTE QUI RIPORTATE. L’ASSOCIAZIONE STA INOLTRE VALUTANDO DI PROGRAMMARE SULL’ARGOMENTO UNA INIZIATIVA PUBBLICA
VISIONEROMA
IL CASO DEI MERCATI ALL’INGROSSO IN GESTIONE DIRETTA DI ROMA CAPITALE (CARNI E FIORI/PIANTE ORNAMENTALI)
DI GIANFRANCO PICCIONI
Responsabile del settore cibo e ambiente dell’associazione
ABSTRACT
Introduzione
Testaccio dopo quasi un secolo e mezzo di storia diventa il luogo della tradizione culinaria romana più famosa nel mondo. Nella tradizione, i lavoratori del mattatoio, che vivevano nel Rione di Testaccio, con il quinto quarto ricevevano le parti di scarto dell’animale come retribuzione in natura. Dalla valorizzazione di questi scarti nasce la tradizionale cucina testaccina. Da luglio 1975 le maestranze si trasferiscono nel nuovo macello al Collatino in viale Palmiro Togliatti 1280 il 1 ottobre 2024 sono state estromesse. Il 1 ottobre 2024, con una determinazione dirigenziale di affidamento diretto, in applicazione del D.Lgs. 36/2023, così si è modificato il precedente regime di concessione in appalto. Questo cambiamento nella forma di gestione da parte di un organo “amministrativo”, può essere interpretato come organo non “competente”. Questa scelta era stata originariamente stabilita dal Consiglio Comunale di Roma, quindi “Organo Politico” nel lontano 1975, e per circa cinquant’anni reiterato. Il Consiglio Comunale deliberò la concessione dei servizi di macellazione e di mercato alle cooperative provenienti da Testaccio. Successivamente, dal 2000, la concessione fu affidata al Consorzio dei Servizi Annonari. Senza soluzione della continuità con le scelte del 1975 e fino al 30 settembre 2024.
Scopo
Dimostrare come la scelta di sostituire la previgente concessione dei servizi con l’appalto di servizi è errata sia politicamente che giuridicamente. Inoltre, non vi sono atti o evidenze amministrative che testimonino che l’amministrazione abbia avviato un rilancio dei mercati all’Ingrosso di Roma Capitale. Le evidenze documentali appaiono delineare una rinuncia da parte della politica romana a svolgere un ruolo attivo in un settore economico cruciale, quale quello della macellazione e dei mercati all’ingrosso. Tali ambiti, infatti, sono centrali per le filiere agricole e produttive della capitale.
Metodo
Si è proceduto all’esame dei documenti politico/amministrativi dal 1975 al 2024, e alla sintesi dei principali passaggi del mezzo secolo di storia politico/economica del settore
Risultati
Con il confronto delle recenti scelte effettuate alla luce della normativa vigente, in particolare, il Testo Unico Enti Locali e il recente decreto legislativo n. 201 del 23 dicembre 2022, intitolato “Riordino della disciplina dei servizi pubblici locali di rilevanza economica” si è evidenziato come il cambio della forma gestionale, da Concessione dei Servizi ad Appalto dei Servizi, è da ritenersi viziato da incompetenza dell’organo decisore.
Conclusioni
Visioneroma ha grande esperienza nel settore sia delle valorizzazioni del Real Estate anche pubblico, che dei settori produttivi e può aiutare l’Amministrazione ad evitare una prova di forza, che data la delicatezza del settore economico potrebbe causare danni rilevanti all’itero settore.,
Si propone di discutere democraticamente e in modo trasparente, in un ambito qualificato dalla presenza di tutti gli attori per “Gli Stati Generali dei Mercati all’Ingrosso” in cui partecipino la Politica Romana e Locale. Si ritiene opportuno invitare a partecipare le Associazioni di Categoria della filiera dagli agricoltori ai ristoratori e fiorai. La BNB Paribas BNL, attuale proprietaria del Compendio Centro Carni e l’AMA la quale dovrebbe riprenderne la proprietà per restituirla a Roma Capitale.
Il Consiglio del Cibo e Visioneroma daranno il supporto tecnico e scientifico per uscire dall’impaludamento di più di due anni di mancate azioni di sviluppo e soprattutto una assenza di “visione” sul futuro in questo importante settore economico, che riceve attenzione dal parte della politica alle manifestazioni di trattori in piazza e in tangenziale.
ANALISI E PROPOSTE
IL CASO DEI MERCATI ALL’INGROSSO IN GESTIONE DIRETTA DI ROMA CAPITALE (CARNI E FIORI/PIANTE ORNAMENTALI)
“NESSUNO SI SALVA DA SOLO” .
(Divina Commedia di Dante. Canto XI del Purgatorio)
Sul vizio della superbia, primo e il più terribile dei sette vizi capitali, da leggere le opere di Gianfranco Ravasi.
INDICE:
- Premessa
- I fatti in sintesi.
- Perché Roma ha scelto e mantenuto la forma della Concessione dei Servizi di Macellazione e Mercatali per il suo Centro Carni per mezzo secolo?
- Criticità della procedura di passaggio dalla previgente “Concessione dei Servizi” a “Appalto dei Servizi”
Appendice 1: Elenco degli atti politico/amministrativi di qualunque grado che riguardano i mercati all’Ingrosso dall’insediamento dell’amministrazione Gualtieri
Appendice 2: Il dopo TESTACCIO. Cinquant’anni di storia.
Appendice 3: Il Mercato dei Fiori e delle Piante Ornamentali
- Il mattatoio di Testaccio dal 1888 al 1975 ha operato nell’omonimo rione, mentre dal primo luglio del 1975, si è trasferito nel Centro Carni della Collatina.
La concessione di servizi, decisa dal Consiglio Comunale, con deliberazione n. 775 del 18 aprile 1975 stabilì, al fine di assicurare l’immediata entrata in funzione del nuovo “Centro Carni”, di raggruppare in un unico servizio il Pubblico Mattatoio, l’annesso mercato del bestiame, il mercato all’ingrosso delle carni di tutte le specie nonché delle uova, già gestiti direttamente dal Comune di Roma, allo scopo di assicurare l’immediata entrata in funzione del “ Centro Carni” nella nuova sede in Viale Palmiro Togliatti 1280.
Le attività, del Centro Carni, sono garantite dall’Amministrazione comunale, almeno fino a delocalizzazione completata come da deliberazioni CC 313/2005, CC 81/2010, AC 30/2014 e sentenza TAR Lazio n. 14109/2010 del 31 maggio 2010 e in merito al servizio di macellazione, dal Decreto del Presidente del TAR Lazio seconda sezione Presidente Luigi Tosti n. 6827/2010.
Roma Capitale, con la Concessione dei servizi, non retribuisce tutti i servizi tantomeno gli integrativi o aggiuntivi (es. pulizie del complesso, recupero animali ecc.), rientranti nei rischi d’impresa del concessionario, e comunque dovuti, se richiesti a domanda individuale, dagli operatori/utenti del servizio; comunque pagati con specifici accordi direttamente dagli utenti del servizio al concessionario e non dall’Amministrazione. La normativa sugli appalti prevede, invece, che l’appaltatore sia retribuito per ogni servizio che gli risulti affidato ed è integralmente retribuito dall’Amministrazione. L’appaltatore dei servizi non ha trasferimento di “Rischio Operativo”.
- I fatti in sintesi. (Gli ultimi)
Prima del 1992 i lavoratori del mattatoio, che animavano Testaccio, ricevevano con il “quinto quarto” delle bestie macellate, le parti di scarto dell’animale, come retribuzione in natura. Dalla valorizzazione di questi scarti, per la sopravvivenza, nasce la cucina testaccina.
Dentro il mattatoio ci sono, da sempre, tre attori principali che hanno animato le attività:
- l’Amministrazione comunale con il direttore (circa 30 dipendenti);
- Gli imprenditori/commercianti (circa 30 aziende, poco meno un migliaio di lavoratori);
- Le maestranze (circa 100 lavoratori).
Quest’ultime, riunite in cooperative dal 1975 e dal 2000 nel Consorzio Servizi Annonari, concessionario dei servizi.
Dopo anni di cooperazione, come previsto dalle normative, una lunghissima serie di gare anche europee, con il controllo di ANAC, hanno garantito il servizio pubblico senza soluzione di continuità.
Dal primo ottobre 2024 le maestranze, eredi del vecchio Testaccio non ci sono più.
La forma di gestione dei Servizi era stata decisa, nel 1975, dalla politica capitolina, dal Consiglio Comunale deliberando la Concessione dei servizi di macellazione e di mercato.
Con decisione di organo amministrativo e non politico, si è cambiata la forma gestionale trasformandola da concessione di servizi in appalto di servizi.
I circa 100 soci/dipendenti del vecchio concessionario CSA, sono stati sostituiti dall’amministrazione, con un Affidamento Diretto ad una società cooperativa costituitasi a giugno del 2023, con un bilancio annuale di 8.000 euro e soli due dipendenti.
Sull’Affidamento Diretto previsto dal D.Lgs. 36/2023, andrebbe letta la ricerca ANAC disponibile sul suo sito. La ricerca valuta che negli ultimi tre anni le amministrazioni pubbliche italiane hanno speso 350 milioni di euro in più, con gli affidamenti diretti rispetto ai precedenti tre anni in cui le procedure concorsuali erano obbligatorie.
Successivamente, l’11 ottobre 2024, si è proceduto, sempre in via amministrativa a indire una gara triennale, con inizio dal primo gennaio 2025, sempre per la selezione di una ditta in appalto di servizi.
La differenza fra appaltatore e concessionario? La differenza che c’è fra un mero esecutore e un imprenditore che ha un interesse diretto a sviluppare le attività concesse. Il concessionario è remunerato dai cittadini clienti che usufruiscono del Servizio Pubblico a Domanda Individuale del Macello e Mercato delle Carni e non completamente dall’amministrazione.
Costa di meno l’appalto di servizi o la concessione di servizi?
L’impegno economico dell’ultima concessione triennale, 1 ottobre 2021 al 30 settembre 2024, è stato di Euro 2.482.113,45 al netto dell’I.V.A. (il Quadro Economico riporta circa sette milioni di euro, sommando alla cifra pagata da Roma Capitale anche lo sfruttamento della concessione e quindi i privati cittadini/operatori pagano le tariffe al concessionario).
La gara di Appalto dei Servizi triennale pubblicata l’11 ottobre 2024 per il periodo dal 1 gennaio 2025 al 31 dicembre 2027, ha il costo, a carico di Roma Capitale, di euro 3.147.000,00 al netto dell’I.V.A.
- Perché Roma ha scelto e mantenuto la forma della Concessione dei Servizi di Macellazione e Mercatali per il suo Centro Carni per mezzo secolo.
La concessione garantisce il buon andamento delle attività, fornendo la necessaria elasticità al prezzo complessivo del servizio a domanda individuale, costituito dalla tariffa versata all’Amministrazione relativa al servizio a domanda individuale e dai diritti veterinari, implicitamente inelastiche alle sollecitazioni del mercato. Il sistema dei prezzi, per i servizi a domanda individuale (ai sensi del D.lgs. 267/2000 TUEL art. 172 lett. e) è fondato sulla deliberazione annuale in sede di bilancio di previsione, non è ovviamente l’elastico.
Il prezzo versato al concessionario per il materiale servizio è il frutto di contrattazione al ribasso della tariffa massima ammissibile con l’utente del servizio. Quest’ultima voce economica rappresenta la componete elastica del prezzo, inevitabile per una attività che, comunque, fuori del territorio metropolitano è gestito da strutture private.
Il mattatoio ha una composizione di costi e servizi molto variabile che è sottoposta a norme europee, nazionali e regionali continuamente modificate, nonché a variazioni dei mercati di natura diversa (es. il costo dei sottoprodotti o dell’energia ecc.), che impongono la scelta di un partner privato che possa, in modo elastico, supportare le variabili che casualmente interferiscono nella attività d’istituto.
Da ultimo con decreto legislativo n. 201 del 23 dicembre 2022, intitolato “Riordino della disciplina dei servizi pubblici locali di rilevanza economica” che agli articoli:
Articolo 10. Perimetro del servizio pubblico locale e principio di sussidiarietà. Al comma 5. La deliberazione di istituzione del servizio dà conto degli esiti dell’istruttoria di cui al comma 4 e può essere sottoposta a consultazione pubblica prima della sua adozione.
Articolo 15. Affidamento mediante procedura a evidenza pubblica c.1. Gli enti locali e gli altri enti competenti affidano i servizi di interesse economico generale di livello locale secondo la disciplina in materia di contratti pubblici, favorendo, ove possibile in relazione alle caratteristiche del servizio da erogare, il ricorso a concessioni di servizi rispetto ad appalti pubblici di servizi, in modo da assicurare l’effettivo trasferimento del rischio operativo in capo all’operatore.
- Criticità della procedura di passaggio dalla previgente “Concessione dei Servizi” a “Appalto dei Servizi”
- Assenza della politica capitolina (Assemblea, Giunta, Assessore competente) e di un dibattito pubblico trasparente.
- Mancanza dell’approfondimento tecnico/scientifico sulla convenienza tecnico-economica e sostenibilità del nuovo modello di gestione rispetto a quello che si va sostituire.
- Iniziativa solitaria della direzione amministrativa che con proprio provvedimento amministrativo ha proceduto a bandire la gara di Appalto di Servizi, senza essere supportata a monte da una deliberazione assembleare di rettifica della precedente decisione di Concessione dei Servizi, come da norma di legge e delle altre procedure propedeutiche necessarie.
- Assenza di atti politici o amministrativi volti, al più volte dichiarato, sviluppo dei Mercati all’Ingrosso di Roma Capitale. Assenza di atti per i Mercati di Roma per sviluppare in filiera il settore dell’Agricoltura e dell’allevamento (di prossimità e biologica). I Mercati all’Ingrosso di Roma Capitale parti essenziali per la creazione e lo sviluppo delle Filiere agricole e del cibo a Roma. La presenza del Consiglio del Cibo e dal Tavolo del Cibo della Città Metropolitana, non può essere sufficiente e senza la necessaria sinergia non si realizzano le politiche.
Per approfondimenti www.visioneroma.it
Consiglio di visitare l’ottimo sito dell’assessore del Municipio V Sergio Scalia
https://www.scalia2001.it/centro-carni/
Appendice 1:
Elenco degli atti politico/amministrativi di qualunque grado che riguardano i Mercati all’Ingrosso dall’insediamento dell’amministrazione Gualtieri:
30/12/2021.— Sviluppo del Centro Carni con Affitto spazi disponibili Municipio V. Memoria di giunta n. 6.
29/03/2022. — Ingrosso dei Fiori da trasferire al Centro Carni. Verbale n. 11 del 29/03/2022 IX CCP-Commercio.
14/06/2022. — Con la Deliberazione della Assemblea Capitolina n. 39 del 14 giugno 2022 in vigore dal 15 luglio 2022 dal titolo: ”Determinazioni di Roma Capitale in merito alla liquidazione anticipata del Fondo Immobiliare Sviluppo con retrocessione degli attivi immobiliari in favore del quotista unico AMA S.p.A.” . I costi scaturiti dal conferimento (Giunta Alemanno 2009/2010) del Compendio ad AMA per il successivo trasferimento alla SGR della BNL BNB Paribas sembrano sulla via della soluzione come, per altro, auspicato all’unanimità dall’Assemblea Capitolina nel 2021. La deliberazione della Assemblea Capitolina 39/2022 doveva chiudere il fallimentare esperimento di “finanza creativa” della Giunta Alemanno, riportando la proprietà, del Compendio immobiliare Centro Carni, ora detenuta dalla BNL per farne una speculazione immobiliare, a Roma Capitale passando per AMA. Tale deliberazione è inattuata e senza notizie pubbliche. Comunque il rientro, del Compendio Immobiliare, nel demanio di Roma è di competenza dell’Assemblea Capitolina. Testo Unico Enti Locali art. 42.
17/06/2022. — Approvazione in linea tecnica del progetto di fattibilità tecnico economica relativa all’intervento di lavori di: ” Riqualificazione del Mercato all’Ingrosso dei Fiori e delle Piante Ornamentali, sito in via Trionfale n. 45 – Piano degli Investimenti 2022 – 2024, annualità 2022. Importo euro 3.550.554.35.
Lo stanziamento non è stato utilizzato. Il crollo, ad ottobre 2022, del tetto del mercato ha prodotto lo sgombero di tutti gli operatori.
Tutti gli operatori sono stati trasferiti, provvisoriamente, al Compendio Immobiliare del Centro Carni; in parte in un ex mercato dei polli e in parte in un tendone montato nell’antistante piazzale.
07/07/2022. — Accorpamento al Car dei Mercati all’Ingrosso AC odg n. 209 On. Di Stefano
21/07/2022. — Audizione Operatori Centro Carni. Verbale 50. Commissione Consiliare congiunta Ambiente e Commercio del 21.07.2022. RQ13634.
29/09/2022. — Centro Carni istituzione di un tavolo di lavoro. Consiglio municipio V.
20/10/2022. — Memoria Giunta Capitolina n. 58 del 20 ottobre 2022. Proseguimento in seguito al crollo del tetto del Mercato dei Fiori. Non attuata; prevedeva il trasferimento presso la Nuova Fiera di Roma, invece il Mercato all’Ingrosso dei Fiori è stata trasferito al Centro Carni. PS: Il c.d. “Crollo del tetto” era, in realtà, un mero distacco dell’intonaco del soffitto in una delle due sale, sia pure di area non indifferente.
25/10/2022. — Impegno a carico del Sindaco e degli Assessori competenti ad attivare tutte le procedure necessarie per la messa a bando di circa 24.000 mq di spazi attualmente non utilizzabili all’interno del Centro Carni di viale Palmiro Togliatti al fine di consentire lo sviluppo produttivo e l’ottimale trasformazione alimentare di una struttura che rappresenta un bene comune e un importante tassello per la sicurezza della catena alimentare di questa città. Mozione n. 164 del 25 ottobre 2022 (ex art. 109 del Regolamento del Consiglio Comunale).
27/02/2024. Alloggi di servizio del Centro Carni, la direzione aveva avviato gli sgomberi degli anziani ex dipendenti di Roma Capitale che non avevano ancora restituito l’alloggio di servizio, RQ20240009175. Verbale VII CCP Patrimonio n.15 del 27/02/2024
17/07/2024. Disamina della situazione relativa al Centro Carni. Convocazione richiesta per la decisione, presa dalla Direzione del Centro Carni, di interrompere, dopo circa cinquanta anni, il servizio di controllo armato da parte della Polizia Locale di Roma Capitale, sostituendo, i compiti di polizia, con un servizio di portierato. Eseguendo un affidamento diretto ad una cooperativa sociale. Nella Commissione era stato invitato il Concessionario dei Servizi di Macellazione e Mercatali, il CSA, che aveva segnalato i rischi di riduzione della sicurezza interna per l’assenza della Polizia Locale. Il CSA, sempre riconosciuto interlocutore, anche politico dei Consiglieri, è stato estromesso dal cambiamento della forma di gestione. Verbale n. 27, Commissione IX – Commercio– Seduta del 17 luglio 2024.
11/10/2024. Deposito per i tram di via Gino Severini, dietro il Centro Carni, all’ATI (Associazione Temporanea di Imprese) composta dalla Conpat Scarl, come capogruppo, e dal Consorzio Stabile Energos. Così annuncia l’assessore capitolino alla Mobilità Eugenio Patané. Il deposito servirà la tranvia Togliatti e ospiterà le Officine Centrali e sarà quindi il principale polo manutentivo tranviario di Roma. Si svilupperà su 6 ettari ed offrirà ricovero a circa 90 tram. Sarà dotato di un impianto fotovoltaico che lo renderà autosufficiente dal punto di vista energetico.
Va dato atto che molti esponenti politici hanno più volte espresso l’intenzione di rettificare le vecchie deliberazioni e sviluppare il Centro Carni, ma dagli atti pubblicati non è rilevabile nulla di concretizzato, con l’esclusione del progetto dell’Assessore Eugenio Patanè.
Questo è tutto quello che risulta dal sito di Roma Capitale al 31 dicembre 2024.
Appendice 2:
Il dopo TESTACCIO. Cinquant’anni di storia.
Il Mattatoio di Testaccio, ha sviluppato al suo interno le professionalità delle maestranze, che sono il vero patrimonio di saperi che ha la città di Roma in questo settore.
I cambiamenti in 50 anni sono stati enormi, soprattutto, del quadro normativo ed economico.
Con la deliberazione del Consiglio Comunale n. 775 del 18 aprile 1975 si stabilì, al fine di assicurare l’immediata entrata in funzione del “Centro Carni” di raggruppare in un unico servizio il Pubblico Mattatoio, l’annesso mercato del bestiame, il mercato all’ingrosso delle carni di tutte le specie nonché delle uova, che erano già gestiti direttamente dal Comune di Roma, al fine di assicurare l’immediata entrata in funzione del “Centro Carni” con attuale sede in Viale Palmiro Togliatti.
Le maestranze consorziate che vi operano sono le stesse che si trasferirono dal Mattatoio di Testaccio al Centro Carni nel 1975, oggi riunite in cooperative, con denominazioni diverse in seguito ad accorpamenti o cessazione di attività per alcune, ma con la stessa base di personale avente la medesima storia soggette a continue modifiche.
Dalla esperienza acquisita nel periodo di gestione provvisorio dello stabilimento emerse, chiaramente, la necessità di impostare la gestione del medesimo su basi diverse. In particolare, si evidenziò la necessità di chiamare a partecipare alla gestione dello stabilimento le forze di lavoro, economiche ed imprenditoriali, nonché gli Enti Pubblici, interessati ad un organico sviluppo del Centro Carni, al fine di inserire lo stesso in un contesto produttivo e commerciale che consentisse una gestione anche economicamente idonea al completo sfruttamento della potenzialità dello stabilimento. Questa esigenza viene successivamente formalizzata nel vigente Regolamento di Mercato, Consiglio Comunale n. 151/1994.
Nel 1977, il 24 gennaio, venne siglato un accordo sindacale tra l’Associazione Nazionale Importatori Commercianti Bestiame e Carni A.N.I.CO.BE.CA , l’associazione Grossisti Carni, l’Associazione Esercenti Macellai della Provincia di Roma ed il Consorzio Cooperative Servizi Centro Carni, assistito dalle Organizzazioni Sindacali FIFTA- CGIL- FILTAT – CISL per l’affidamento, la regolamentazione e l’unificazione dei servizi di “presa in consegna- ricarico- trasporto- consegna negli spacci delle carni bovine e suine.
Le Organizzazioni degli Importatori, dei Grossisti e degli Esercenti Macellai convennero di proporre all’Amministrazione Comunale di Roma, (che manifestò il proposito di favorire la ristrutturazione e la riorganizzazione dei servizi allo scopo di rendere più efficiente il Centro Carni anche sotto il profilo della economicità) l’affidamento dei servizi al Consorzio Cooperative Servizi Centro Carni mediante concessione amministrativa, previo parere vincolante delle Organizzazioni Sindacali più rappresentative degli operatori commerciali, considerando il fatto che i servizi di presa in consegna, ricarico, trasporto e consegna delle carni negli spacci erano oggetto di doglianze da parte degli operatori di mercato.
La Cooperativa Facchini Trasporto Carni e la Cooperativa Ausiliari Trasporto “C.A.T.” aderenti al Consorzio Cooperative Servizi Centro Carni, raggiunsero l’intesa di procedere alla unificazione dei servizi.
La Giunta Municipale, nella seduta del 28.02.1977 esaminò la proposta di deliberazione del Centro Carni, registrata al protocollo del Segretariato Generale con il numero 2931 dell’anno 1977 per l’affidamento in concessione alla 1) Cooperativa “S.C.E.N.A.” ( Scarico Carni Estere Nazionali ed Affini)– del Servizio di scarico delle carni bovine e suine alla 2) Cooperativa” LA STADERA” – del Servizio di pesatura delle carni bovine e suine alla 3) Cooperativa” FACCHINI TRASPORTO CARNI” – del Servizio di presa in consegna; ricarico trasporto, consegna negli spacci o depositi delle carni bovine e suine alla 4) Cooperativa “TOR SAPIENZA”- del Servizio di fenditura in quanto raggruppavano la totalità delle maestranze operanti nell’ambito del mercato all’ingrosso delle carni bovine e suine, ai fini di una completa ristrutturazione della gestione dello stabilimento.
Successivamente, il Consiglio Comunale, nella seduta dell’11 marzo del 1977 con atto n. 504 approvò la citata proposta.
Pertanto, nell’ambito del Mercato Comunale all’ingrosso delle carni bovine e suine, si continuò ad affidare in concessione alle citate Cooperative, con la totalità delle maestranze operanti nell’ambito del mercato all’ingrosso delle carni bovine e suine, l’espletamento dei singoli servizi svolti nel mercato stesso e precisamente: presa in consegna, scarico, pesatura, sezionatura, ricarico, trasporto e consegna negli spacci.
Tale concessione è scaduta il 31 marzo 1986 e non venne riproposta al Consiglio Comunale perché non furono conclusi i lavori della Commissione di studio per il Centro Carni, nominata con la Deliberazione della Giunta Municipale n. 4739 del 29 maggio 1985. La commissione evidenziò, per il settore dei servizi, l’assoluta necessità di giungere all’unificazione delle cooperative già operanti nel mercato carni, ai fini di migliorare le prestazioni dei servizi e successivamente due delle quattro cooperative si unificarono (la cooperativa SCANI, che aveva sostituito la precedente Cooperativa S.C.E.N.A. e la cooperativa LA STADERA).
Il 9 settembre 1988 La Cooperativa SCANI cessò l’attività e i soci costituirono una nuova cooperativa denominata “C.S.R.”(Cooperativa Servizi Roma) che successivamente assorbì i servizi e i soci della Cooperativa” TOR SAPIENZA.”, rendendo così possibile e migliore l’organizzazione e l’efficienza dei servizi nel macello con una distribuzione del lavoro più funzionale.
Appare necessario ricordare un servizio minore ma fondamentale per la sicurezza pubblica della popolazione: l’espletamento dell’attività di cattura e trasporto animali da reddito di grossa taglia vaganti sul suolo pubblico costituenti pericolo per la pubblica incolumità, nonché di quelli affetti da malattie infettive, che ebbe inizio il 16 luglio 1984 con la deliberazione del Consiglio Comunale n. 2335.
Tale deliberazione autorizzò la Direzione del Centro Carni ad avvalersi delle Ditte che operavano nel Centro Carni, munite di automezzi autorizzati dall’Unità Sanitaria Locale competente, per il trasporto di animali vivi. (Deliberazioni Consiglio Comunale del 21 sett.1985 e del 24 aprile 1986 e Deliberazione Giunta Comunale del 7 novembre 1986 n. 8200), Questa situazione continuò anche nel 1993 con la Deliberazione del Commissario Straordinario con poteri della Giunta Comunale n. 2785 del 16 novembre, mediante le quali furono deliberate le nuove tariffe relative alla cattura e trasporto di animali vaganti costituenti pericolo per la pubblica incolumità.
Al fine di assicurare i servizi e garantire la continuità occupazionale delle maestranze, si ritenne opportuno rinnovare la concessione e la Giunta Municipale, assumendo i poteri del Consiglio Comunale, con la Deliberazione n. 2706 del 5 giugno 1989, deliberò di affidare in concessione fino al 31 dicembre 1989 alla C.S.R. (Cooperativa Servizi Centro Carni Roma) l’espletamento, nell’ambito del Mercato e del Macello, dei servizi di scarico, dei servizi di pesatura, lavorazione delle carni, custodia e governo degli animali, nonché operazioni di macellazione, mentre, alla Cooperativa Facchini, venne affidato il trasporto carni e il servizio di presa in consegna, ricarico e trasporto delle carni bovine, suine ed equine.
Successivamente le cooperative proseguirono la loro attività in regime di “prorogatio”, secondo quanto disposto con nota del Direttore del Centro Carni del 5 gennaio 1990 prot. n. 21, che ha prolungato le concessioni a tempo indeterminato, subordinandole al risultato delle trattative in corso con gli operatori dell’opificio in ordine all’organizzazione ed alle tariffe da applicare.
Il Consiglio Comunale con deliberazione n. 151 del 1 agosto 1994 adottò un regolamento per il mercato all’ingrosso, successivamente approvato dalla Giunta Regionale con deliberazione n. 953 del 27 febbraio 1995.
La proroga della concessione dei servizi alle Cooperative C.S.R.(Cooperativa Servizi Roma) e Cooperativa Facchini Trasporto Carni (C.F.T.C.) fino al 31 dicembre 1995, secondo lo schema di Deliberazione che il Direttore del Centro Carni sottopose all’approvazione della Giunta Municipale n. 409 del 27 gennaio 1995, venne annullata con la nota del Segretariato Generale n. 5764 del 22 febbraio 1995, perché il provvedimento, che prorogava l’affidamento ad una concentrazione di cooperative di servizi in questione contrastava con la legge n.287/90.
Infatti, nel caso di specie, non risulta che fosse stata concessa, dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato, l’autorizzazione della deroga prevista dall’art. 4 della Legge 10.10.1990 n.287.
L’attività delle Cooperative, comunque, proseguì e nel 1998 venne confermato l’affidamento alle Cooperative: C.S.R., alle quali si aggiunsero la Cooperativa C.A.F. che effettuava trasporti a temperatura controllata per i prodotti avicunicoli e OVI.POL che svolgeva il servizio di macellazione degli ovini. Tale affidamento venne disposto con la Deliberazione Giunta municipale n. 3144 del 4 settembre 1998, con validità fino al 31 dicembre 1999, e successivamente prorogato al 31 dicembre 2000 con deliberazione Giunta Comunale n. 2446 del 30 dicembre 1999.
L’Amministrazione, per esigenze di maggiore semplificazione nei rapporti concessori avviata con i precedenti atti, promosse quanto stabilito nella succitata deliberazione di giunta comunale e le maestranze, il 14 novembre 2000 costituirono il C.S.A. (Consorzio Servizi Annonari) tra società cooperative a.r.l..
Nel novembre del 2001 con determinazione dirigenziale n.287 venne indetta una gara ad asta pubblica, per la concessione a “costo zero”, dei servizi da espletare nell’ambito del Centro Carni.
Da tale gara scaturì l’assegnazione in concessione al CSA, a decorrere dalla data del 21 gennaio 2002, con Determinazione Dirigenziale n.12 del 17 gennaio 2002, della Concessione per i servizi da eseguire, al citato Consorzio, unico partecipante al bando di Gara.
Con Determinazione Dirigenziale n. 222 dell’8 ottobre 2004 fu poi indetta una nuova gara per la concessione dei servizi, sempre a “costo zero” così come previsto dagli artt.19 e 20 del Regolamento, nel quale si evidenziava che il Comune di Roma, gestore del mercato, non era in grado di provvedere a detti servizi, sia per carenza di organico e sia perché sussistevano valutazioni di convenienza.
Aggiudicatario dell’affidamento, e ancora una volta unico partecipante alla gara, è risultato essere il C.S.A. (Consorzio Servizi Annonari), che successivamente stipulava, in data 2 gennaio 2005, una Convenzione con il Comune di Roma, con la quale s’impegnava ad espletare i servizi necessari all’interno del Mercato all’Ingrosso delle Carni per sei anni fino al 31 dicembre 2011.
Con la deliberazione CC n. 313 del 12 dicembre 2005 si avviò il procedimento, con gli indirizzi programmatici ex art. 42 D.Lgs. n. 267/2000, per la trasformazione e riqualificazione dei complesso edilizio del “Centro Carni“ del Municipio V e la delocalizzazione del Centro Ingrosso Carni presso il Centro Agroalimentare Romano, per la riduzione del debito comunale.
Il Consorzio Servizi Annonari (CSA) che comprendeva, le Cooperative C.S.R.(scarico, pesatura, sezionamenti) Logistica Sabina (trasporti), C.S.M.(macellazione) e CAF Trasporti, con nota del 2 settembre 2009 n. 59691, a causa dei costi elevati non più coperti dai ricavi d’esercizio provenienti dagli operatori privati del servizio di macellazione, per la costante diminuzione dei capi macellati, richiedeva un prezzo mensile a copertura dei sovra costi per la prosecuzione del sevizio di macellazione.
L’Amministrazione, per “verificare” le effettive condizioni di mercato per l’erogazione dei servizi resi dal concessionario, avviava, con D.D. n. 2394 del 30 settembre 2009, una procedura aperta “a costo zero” per i servizi in concessione, da espletarsi all’interno del Mercato all’Ingrosso delle Carni.
Il Segretariato Generale, con nota prot. n. 313759 del 20 dicembre 2009, comunicava che la gara risultava andata deserta e quindi non si procedeva all’aggiudicazione in concessione del servizio, quindi, per non interrompere il “servizio pubblico” nelle more della gara, erogava dei finanziamenti una tantum al C.S.A. per garantire la prosecuzione del servizio stesso.
Alla luce di quanto esposto e per ridefinire integralmente l’intero sistema dei servizi mercatali, più aderenti alla normativa e più rispondenti a quanto rilevato dai cambiamenti del mercato, l’Amministrazione ha deciso di procedere ad un affidamento temporaneo dei servizi in questione al C.S.A, fino a luglio 2010, con la corresponsione di un prezzo rapportato a circa € 500 lorde per operaio coinvolto nelle operazioni di macellazione, al fine di compensare parzialmente i costi non più sostenibili per l’espletamento del servizio.
Nel frattempo, con il peggioramento delle condizioni finanziarie della società Ama spa con delibera n.85/2009 l’Amministrazione conferiva alla stessa il complesso edilizio denominato “Centro Carni” e relative pertinenze, ai fini del successivo aumento di capitale sociale.
Successivamente, con la deliberazione CC n. 81/2010 si è sostituito, con parziali modifiche, il precedente testo, eseguendo la sentenza del TAR n. 14109 del 31 maggio 2010 che accoglieva il ricorso degli operatori del Centro Carni, riconoscendo la sospensiva (così come deciso con sentenza n. 3553 del 30 luglio 2010).
A causa degli eventi sopra descritti, l’Amministrazione decideva, con la Memoria di Giunta comunale del 7 luglio 2010 prot. n. 7729 del 9.06.2010, di sospendere l’attività di macellazione per motivi economici e di opportunità a partire dal 1 agosto 2010, in attesa di trasferire le attività presso il Centro agroalimentare (C.A.R) (Centro Agroalimentare Romano) di Guidonia Montecelio come previsto dalla Schema di Assetto Preliminare di Iniziativa Pubblica, deliberazione G.C.397 del 16 dicembre 2009, in cui è stata prevista la realizzazione della Centralità Metropolitana “Collatina” , approvata in esecuzione della deliberazione CC 313/2005”.
A seguito di ciò, Il decreto del Presidente del TAR Lazio seconda sezione Presidente Luigi Tosti n. 6827/2010, accoglieva la sospensiva, richiesta dagli operatori, con la seguente motivazione “non si rileva la possibilità di trasferimento immediato dell’attività di macellazione del nuovo centro di Guidonia”. In ottemperanza a ciò l’amministrazione ha garantito il servizio minimo congelato a luglio 2010 e pari a due macellazioni settimanali.
L’accelerazione, imposta dal Sindaco Alemanno, al processo di delocalizzazione presso il C.A.R. e i provvedimenti del TAR volti al mantenimento dei servizi fino al processo di delocalizzazione completato, imponevano di riprendere in gestione diretta tutti i servizi, e come indicato nelle Memoria di Giunta, di coinvolgere le maestranze consorziate nel C.S.A..
Fino a dicembre 2010 sono stati finanziati interventi settoriali e parziali, che hanno trovato definizioni più articolate in un affidamento trimestrale (primo trimestre 2011) in cui sono confluite in un unico sistema integrato, attività in precedenza svolte e affidate con provvedimenti non sistematici o emergenziali. Quindi le attività di macellazione e di mercato venivano allora integrate con le attività di pulizia e sanificazione HACCP (precedentemente affidate con altre gare pubbliche) e con i servizi non quantificati economicamente ma rispondenti ad attività di sicurezza pubblica, come il recupero di animali vaganti sul territorio comunale, pericolosi per la pubblica incolumità.
La quantificazione del prezzo era stata calcolata sui prezzi di affidamento seguiti a precedente gare pubblica (pulizie HACCP) o sui costi del personale impiegato nelle attività di macellazione e assimilati con i valori CCNL alimentaristi 2005, pari a circa € 750.000 annui comprensivo di IVA. Il tutto nelle more del procedimento di gara per il nuovo affidamento in concessione, non più a costo zero, di cui si era avviato iter.
La gara ad evidenza pubblica di concessione a livello europeo, seppur predisposta, (CIG ANAC 2948497 del 30.06.2011), non è stata attivata per carenza di fondi.
Il Sindaco Alemanno aveva, inoltre, posto tra i suoi obiettivi di fine mandato la chiusura del Mercato all’ingrosso delle carni, con la delocalizzazione completata a fine giugno 2013 al C.A.R., e pertanto trattandosi di “gara di concessione” non risultava possibile la sua indizione, in assenza di un orizzonte temporale che giustificasse gli investimenti dell’eventuale concessionario.
Nelle more del trasferimento presso il C.A.R. e vista l’impossibilità di procedere per un’incertezza politico/gestionale, relativamente al tempo necessario alla delocalizzazione e alla chiusura dell’attuale servizio, da mantenere comunque efficiente, come richiesto dal TAR ed operatori, si è proceduto ad affidamenti fino alla scadenza del mandato della Giunta Alemanno.
Il previsto ed auspicato nuovo “Centro Carni” al C.A.R, tuttavia, non è stato realizzato alla scadenza del mandato del Sindaco Alemanno.
A marzo del 2015, si è proceduto alla definizione del contratto di locazione dell’intero complesso con Ama spa, così come richiesto dalla Deliberazione 81/2010.
A seguito di ciò sono stati stipulati i conseguenti subcontratti di affitto, con normativa privata ai sensi della legge 392/1978 di sei più 6 anni con gli operatori con scadenza 2027, per la stabilizzazione delle attività fino al complemento del processo di delocalizzazione.
In attesa di una chiara definizione della delocalizzazione, è predisposto, secondo le regole della Direttiva di Giunta n. 1287 del 20 gennaio 2015, la stesura di questa gara europea di concessione dei servizi annonari (artt,19 e 20 del già citato regolamento mercatale) prevedendo un orizzonte temporale coerente con la prima scadenza contrattuale di cui sopra, (sei anni come per il contratto stipulato con gli operatori) e con una situazione normativa, dal lato concessione, che faceva riferimento soprattutto alla Direttiva 2014/23/UE, che, integrando le scarse indicazioni regolamentari dell’art. 30 del D.lgs. 163/2006 permette maggiore chiarezza nelle procedure di gara.
La gara, in pubblicazione sulla gazzetta europea, viene bloccata dalla pubblicazione della nuova normativa per gli appalti il D.Lgs 50 del 18 aprile 2016. Viene riorganizzata la gara con le nuove regole.
Viene elaborata la proroga della concessione, con la DD del 23 giugno 2017 al C.S.A., fino al 30 settembre 2017. La gara, indetta con Determinazione 12/12/2016, non ha portato all’aggiudicazione, per carenza del Piano Economico Finanziario..
Con DD del 27/09/2017, si avvia una nuova gara europea con procedura aperta per l’affidamento in concessione dei servizi mercatali, di macellazione e accessori, fenditura, servizi al mercato e trasporti refrigerati, da svolgersi, in data 8/11/2017.
La Direzione del Mercato all’Ingrosso delle Carni ha inviato gli atti relativi alla sopra menzionata gara al Segretariato Generale, su richiesta del medesimo, per la successiva trasmissione, per esame e valutazione, all’ANAC, in virtù del Protocollo di Vigilanza Collaborativa del 19 luglio 2017.
In data 30/01/2018, con prot. RC/3351, il Segretariato Generale ha trasmesso all’ANAC tutto il fascicolo relativo alla sopracitata gara per i servizi mercatali ed accessori.
Con nota prot. RC20180028675 del 13/09/2018 del Segretariato Generale, al Centro Carni la nota dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, prot. n° 75425 del 12/09/2018 -, nella quale, relativamente all’attività di vigilanza collaborativa, si dava corso all’avvio della procedura di gara.
La commissione giudicatrice propone l’aggiudicazione all’unico Operatore Economico concorrente, il consorzio CSA.
Si valuta positivamente la sostenibilità economica dell’offerta complessivamente intesa e si propone di inviare, in accordo con il Segretariato e l’ANAC, una segnalazione all’Autorità Nazionale della Concorrenza e del Mercato (AGCM) circa il sospetto di regime di monopolio riscontrato durante il procedimento di gara.
Il Segretariato Generale ha trasmesso la documentazione ad ANAC per il prosieguo della vigilanza collaborativa, che la stessa Autorità ha riscontrato positivamente con propria nota 5/12/2019, inviando il modello di dichiarazione per l’accettazione della clausola risolutiva espressa da far sottoscrivere all’aggiudicatario.
Il Consorzio CSA, unico offerente della gara, con nota del 24 gennaio 2020, con la motivazione di inaccettabile impegno vessatorio ed estraneo alla gara, ritira la propria offerta.
Accertata la posizione del Consorzio CSA, il 24 aprile 2020, l’amministrazione ha dichiarato la gara deserta.
Il 20 maggio 2020 l’Amministrazione ha emesso un avviso pubblico di manifestazione di interesse per l’affidamento dei servizi in oggetto, ai sensi dell’art 63 comma 2 lettera a, del D. Lgs 50/2016, tramite, appunto l’avvio di una indagine esplorativa per l’acquisizione di manifestazioni di interesse per la durata di anni due, decorrenti dal 1° novembre 2020 o comunque dalla data di sottoscrizione del contratto.
Alla scadenza del termine dell’avviso, fissata per il 20 giugno 2020, non è stata presentata alcuna manifestazione di interesse ed anche tale procedura non ha consentito di affidare la gestione dei servizi mercatali di macellazione ed accessori.
Si rileva che l’avviso pubblico rispondeva a quanto previsto dal Decreto Legislativo n. 50/2016, così come modificato dalla Legge n. 120/2020, per quanto attiene la ricerca di almeno cinque preventivi di spesa per procedere al successivo affidamento diretto, ma non risultavano altri operatori economici interessati al servizio a seguito dei numerosi avvisi pubblici e gare aperte formalizzate nel tempo, nel territorio ove è ubicato il Macello Pubblico di Roma Capitale.
Il 16 settembre 2020 si è tenuto un incontro presso l’Assessorato competente per affrontare le problematiche relative al Centro Carni di Roma Capitale, al fine di definire un nuovo impianto di gara che consentisse il superamento del monopolio dei servizi.
Si pensò di svolgere una gara per la concessione del compendio immobiliare Centro Carni.
La valutazione giuridica ha evidenziando la criticità emersa dall’incontro tenutosi in data 16.09.2020 presso l’Assessorato competente, segnatamente al fatto che la concessione di un bene ne presuppone la disponibilità giuridica ed il complesso immobiliare denominato “Centro Carni” non appartiene più al patrimonio immobiliare di Roma Capitale.
Infatti il “Centro Carni” è stato trasferito, secondo gli indirizzi espressi dalla Amministrazione già dall’anno 2005 con deliberazione CC 313 e confermati, più volte, fino al conferimento della proprietà ad AMA spa, con deliberazione CC 81/2010.
L’AMA ha trasferito lo stabilimento del compendio immobiliare del comune, per garantire i suoi ingenti debiti, alla Società per la Gestione del Risparmio della banca BNP Paribas Real Estate Property Management Italy S.r.l., mantenendo, comunque, i servizi pubblici di mercato e il mattatoio pubblico propriamente demaniali. La DAC 39 del 2022 non è ancora stata eseguita e il patrimonio demaniale è ancora della banca.
Subito dopo viene elaborato il Piano Economico Finanziario relativo alla procedura aperta per l’affidamento della gestione dei servizi del Centro Carni, sviluppato sulla base del servizio suddiviso in lotti distinti in modo da permettere in astratto la più ampia partecipazione delle realtà imprenditoriali interessate e di un affidamento triennale così da rendere ancora più appetibile la partecipazione alla procedura di affidamento.
Il 02/02/2021 la Direzione Generale – Centrale Unica Appalti evidenziava alcune criticità legate sostanzialmente alla difficoltà di suddividere il servizio in più lotti, stante la complessità del servizio e l’interconnessione dei servizi ricompresi nei singoli lotti che avrebbe obbligato aggiudicatari diversi ad un difficile coordinamento.
Dopo approfondimenti e il coinvolgimento di tutte le risorse tecnico giuridiche dell’Amministrazione si concretizzò l’impossibilità di utilizzare strumenti diversi da quello della concessione per l’affidamento del della gestione dei servizi
Il 4 marzo 2021 si avviò la gara europea per evitare la sospensione dei servizi pubblici mercatali, oltre che le possibili denunce e richieste di risarcimento danni da parte di operatori commerciali del settore e finanche da parte di associazioni a tutela dei consumatori e degli utenti per interruzione di pubblico servizio ed allo scopo di gestire la crisi delle malattie trasmissibili dagli animali da macello (ad es. peste suina africana).
Gli atti di gara risultano pubblicati sulla gazzetta Europea il 29.03.2021.
Nelle more della conclusione della procedura di affidamento del nuovo servizio, vista la più volte dimostrata inesistenza sul mercato di Operatori Economici diversi dal C.S.A. da invitare a presentare la propria offerta per il servizio, in ultimo con l’avviso pubblico del 20 maggio 2020, si è ritenuto necessario rinnovare il rapporto già in essere con l’attuale concessionario C.S.A..
Si rileva che l’attuale concessionario garantisce la qualità delle prestazioni, giornalmente controllate dal Servizio Veterinario e da personale dell’Amministrazione Capitolina, in conformità a norme europee e nazionali poste a tutela della salute pubblica e dell’ambiente e degli animali, disciplinanti lo specifico settore.
Con la DD del 16 settembre 2021 avviene l’aggiudicazione della gara europea al concessionario CSA dal 1 ottobre 2021 al 30 settembre 2024.
L’impegno economico dell’ultima concessione è Euro 2.482.113,45 al netto dell’I.V.A., quale corrispettivo riconosciuto dall’Amministrazione Capitolina ad integrazione del diritto di gestire i servizi dati in concessione, per l’itero triennio.
Per la nuova gara, non più di concessione di servizi, di appalto di servizi triennale dal 1 gennaio 2025 al 31 dicembre 2027, la previsione economica, a carico di Roma Capitale, è di euro 3.147.000,00 al netto dell’I.V.A.
Appare evidente la difficolta dell’Amministrazione, che ha dovuto conciliare l’inconciliabile; da un lato, il mantenimento dei “servizi pubblici”, così come rappresentato anche nelle varie sentenze del TAR che si sono susseguite negli anni, dall’altro, la storia secolare, che nasce con il Mattatoio di Testaccio, con le sue professionalità, molto rare, patrimonio delle maestranze coinvolte, nel contesto di un radicale cambiamento del quadro normativo ed economico, che ha interessato, negli ultimi anni, la legislazione italiana, in particolare il settore degli appalti, ed il settore delle carni.
Appendice 3: Mercato dei Fiori e delle Piante Ornamentali. (a cura di Federico Bardanzellu)
L’ istituzione, il funzionamento e la gestione dei mercati allo ingrosso nel territorio comunale sono disciplinati dalla L. Regione Lazio 7 Dicembre 1984, n. 74. In esecuzione della norma, con deliberazione G.R. n. 11806 del 17 dicembre 1991, previa favorevole deliberazione del Comune di Roma, la Regione ha altresì approvato il Regolamento per il “Centro all’Ingrosso dei Fiori, delle piante ornamentali e dei generi affini”, tuttora vigente.
Si premette, per miglior comprensione di quanto appresso, che tale regolamento prevede espressamente come sede del mercato l’edificio di Via Trionfale, 45, bene demaniale di proprietà comunale.
Il mercato vi ha avuto sede dal 1965 al 4 ottobre 2022 quando, in seguito al distacco di una parte di intonaco del solaio del piano terra, l’edificio fu dichiarato inagibile dalla Commissione comunale per la verifica delle condizioni degli edifici capitolini, giusto verbale n. 12 del 5/12/2022. Il manufatto in questione, insistente su circa 4750 mq, dispone tuttora di due platee fra loro soprastanti. Dava così luogo a due mercati distinti, uno per le piante ornamentali e l’altro per i fiori recisi, per un totale di superficie utilizzata pari a circa mq. 7000/7500.
Va detto, peraltro, che nel marzo dello stesso anno la IX CCP-Commercio aveva espresso parere favorevole al trasferimento del Centro Fiori in Via Palmiro Togliatti ma, nel giugno successivo, il Piano degli Investimenti 2022 – 2024, annualità 2022 approvava in linea tecnica il progetto di fattibilità tecnico economica relativa all’intervento di lavori di: ”Riqualificazione del Mercato all’Ingrosso dei Fiori e delle Piante Ornamentali, sito in via Trionfale n. 45 – Importo euro 3.550.554”. Ne consegue che l’eventuale trasferimento in Via Togliatti doveva considerarsi provvisorio.
A seguito di una riunione con gli operatori del mercato, effettuata immediatamente dopo la dichiarazione di inagibilità, l’assessora alle Attività Produttive Monica Lucarelli autorizzava i medesimi di poter lavorare nell’area esterna di Via Trionfale e delle strade limitrofe fino al 28 ottobre 2023. Le vendite all’ingrosso sarebbero state poi trasferite in due aree (una coperta e una all’aperto) ubicate nel complesso del Centro Carni di via Palmiro Togliatti, con un ingresso dedicato e senza la commistione con i prodotti della macellazione. Essendo provvisorio il trasferimento in questione, il Mercato all’Ingrosso dei Fiori si è quindi insediato in Via Togliatti, senza che sia stata richiesta alla Regione Lazio la necessaria modifica del regolamento regionale. Tale soluzione, infatti, secondo Roma Capitale, doveva essere considerata “una soluzione-ponte”.
Nel frattempo, con Memoria n. 58 del 20 ottobre 2022, la Giunta Capitolina dava indirizzo agli uffici competenti di attivare le procedure per l’acquisto (o la locazione passiva) di un immobile idoneo per ospitare stabilmente le attività di mercato.
In pari data la Direzione comunale Mercati all’ingrosso (carni e fiori) pubblicava l’avviso pubblico di “indagine di mercato” per il successivo affidamento in locazione passiva per 12 mesi di una struttura da destinare alle attività del Mercato all’ingrosso dei Fiori e delle Piante ornamentali. Tale avviso purtroppo è andato deserto.
Nel frattempo, nell’area di Via Trionfale, il Municipio XVII aveva localizzato un intervento sotterraneo del P.U.P-Piano Urbano Parcheggi, ma la sua realizzazione sarebbe stata comunque condizionata dall’insistenza della falda acquifera a soli 7 metri di profondità dal livello stradale. Un progetto di riutilizzazione del fabbricato è attualmente proposto ed è in discussione nell’ambito di Visione Roma.
Dall’ottobre 2022, quindi, gli attuali 120 operatori del mercato sono “sistemati” in Via Togliatti, in parte in una struttura coperta e in parte al di sotto di un grosso tendone all’aperto. Il perpetuarsi della situazione sta determinando un danno economico non indifferente agli assegnatari dei posteggi.
A differenza del Centro Carni, infatti, i servizi offerti dal Centro Ingrosso Fiori non sono affidati in base a concessione o appalto. È prevista invece una mera procedura dirigenziale, sia pure ad evidenza pubblica, per “l’assegnazione dei posteggi”, previa consultazione del comitato consultivo interno, costituito dai rappresentanti delle categorie o di Enti, in base al regolamento regionale.
Nel 2010, il Mercato all’Ingrosso dei Fiori e delle piante ornamentali del Comune di Roma ospitava circa nr. 150 produttori di tutta la regione (Santa Marinella, Nemi, Genzano, Latina e Fondi) o di regioni limitrofe (Napoli e provincia, Teramo etc.), n. 42 ditte di grossisti di: a) fiori recisi; b) piante ornamentali; c) sementi; d) prodotti, attrezzi ed attrezzature per la floricoltura; d) generi affini. Il mercato aveva bacino di acquirenti di circa 1000 dettaglianti. Attualmente, per il perpetuarsi della situazione di precarietà, il numero totale degli operatori è sceso a 120. Molti di essi infatti, soprattutto per quanto riguarda la categoria dei produttori, hanno preferito trasferire la loro attività di vendita all’ingrosso nel mercato di Campoverde (Latina).
L’ammontare complessivo dei canoni introitati nel 2010 si aggirava intorno a Euro 600.000/anno circa IVA compresa. Attualmente (annualità 2023), l’importo è sceso a Euro 160.000/anno.
Non sembra che l’amministrazione abbia un’idea concreta per la risoluzione di tali problematiche. Nel frattempo, infatti, l’edificio di Via Trionfale è stato consegnato al Dipartimento Patrimonio con mero verbale. Tale procedura, oltre a non prevedere la necessaria modifica regolamentare da parte della Regione Lazio (confermando l’assunto che l’attuale sistemazione in Via Togliatti debba considerarsi meramente provvisoria) è discutibile anche qui sotto il profilo del mancato interessamento, in proposito, dell’Assemblea Capitolina. La trasformazione della qualifica di un bene da “demaniale” a “patrimoniale”, infatti, necessita per legge di una deliberazione del Consiglio comunale/Assemblea capitolina.
Per mera informazione di quanto è stato fatto in passato si ricorda inoltre quanto segue:
L’Amministrazione con memoria di Giunta Comunale del 17 febbraio 2010 formulava l’indirizzo per la ubicazione della struttura immobiliare del nuovo Mercato dei Fiori all’interno del quadrante Magliana-Portuense. L’area individuata, di proprietà comunale, era limitrofa al GRA, nei pressi della Via Portuense (Area c.d. Alitalia). Tale destinazione sembrava, all’epoca, la più idonea per la vicinanza all’Aeroporto di Fiumicino. Per la realizzazione, promozione e gestione del nuovo Mercato dei Fiori si costituì la C.I.F.-CENTRO FIORI S.p.A. società partecipata per il 20% dall’Amministrazione Comunale e per la restante quota dalla Camera di Commercio di Roma. Roma Capitale avrebbe conferito al CIF la proprietà del terreno mentre la Camera di Commercio avrebbe provveduto alla realizzazione dell’edificio in base alla ripartizione percentuale delle quote sociali.
Tuttavia, intorno al 2012 (Giunta Alemanno), la Camera di Commercio comunicò di preferire l’acquisto di un grosso capannone industriale, con annessa una relativa area di parcheggio, individuato in Via della Magliana, nei pressi dell’omonimo ponte stradale. Contemporaneamente richiedeva all’amministrazione comunale di aumentare la sua partecipazione nel C.I.F. al 51% ferma restando la direzione/gestione della S.p.A. a carico della sola Camera di Commercio. Ciò avrebbe comportato, da parte del Comune, l’esborso di circa 10 ml. Euro per l’acquisto della struttura di Via della Magliana a fronte di un costo zero, per le casse comunali, della soluzione precedente (area di proprietà comunale). Chiaramente, tali condizioni non potevano essere accettate dal Comune, all’epoca in trattativa con il governo nazionale per la soluzione delle problematiche del suo debito pregresso.
La situazione restò in stand-by sino al 2020 quando la C.I.F.-CENTRO FIORI S.p.A. fu messa in liquidazione e l’amministrazione comunale (Giunta Raggi), con deliberazione assembleare n. 214 del 30 dicembre 2020, non poté far altro che prenderne atto.
Detto ciò si ribadisce l’impellenza di trovare/realizzare una sede idonea per il Mercato all’ingrosso dei Fiori, data la più volte ribadita provvisorietà/precarietà della sistemazione attuale e il protrarsi del danno economico per gli operatori di mercato. Si fa inoltre presente che il grosso tendone al di sotto del quale, nell’attuale sede, sono ospitati parte degli operatori, ha un costo non indifferente per l’amministrazione, con tutte le considerazioni che ne conseguono per quanto riguarda la convenienza amministrativa dell’attuale sistemazione.
In proposito, i rappresentanti degli operatori di mercato (produttori e grossisti), appositamente riuniti, si sono detti favorevoli al trasferimento del Centro Fiori in un’area limitrofa all’attuale, compresa anch’essa nella struttura complessiva di Via Togliatti e quindi già a destinazione demaniale. Si tratta di un’area di circa un ettaro a suo tempo destinata a parcheggio della cooperativa Trasportatori delle carni, con ingresso a Piazza Pino Pascali 30-31. In essa andrebbe progettato e realizzato un edificio idoneo per il trasferimento su due piani di tutte le attività del mercato all’ingrosso dei Fiori.
Con l’occasione gli operatori di mercato hanno proposto di collocare sulla terrazza del progettando/realizzando edificio una serra con giardino pensile da utilizzare anche per corsi di formazione florovivaistici. Nelle adiacenze è in corso di realizzazione un’officina per i nuovi tram ATAC. La proposta sarebbe quella di integrare le funzioni di showroom e di “accademy”, dei due mercati all’ingrosso con quella della vicina officina ATAC, a servizio anche del Municipio V e del settore urbano, tuttora privo di tali servizi fondamentali per una struttura florovivaistica di livello europeo.
Ne consegue che il “progetto integrato” potrà essere realizzato/finanziato con il concorso di più Dipartimenti, il Municipio ed eventualmente l’ATAC, se non addirittura la Regione Lazio.
Gianfranco Piccioni
Laurea in Sociologia (tesi: L’insediamento IACP di Roma Corviale. Università degli Studi di Roma La Sapienza; Scuola di Specializzazione S3 – Prof. Domenico De Masi – In Scienze Organizzative
Ex Funzionario di Roma Capitale–ora il pensione.
Nel Tavolo 7 Ristorazione sta contribuendo allo sviluppo delle politiche per la crescita del ruolo sociale della Ristorazione Romana.
Il 18 marzo 2024 i partecipanti del nuovo tavolo 7 Ristorazione, circa quaranta componenti mi eleggono, con Marco Morello, per acclamazione coordinatore.
Come socio di Visioneroma, nell’Aula Giulio Cesare, il 12 gennaio 2024, contribuisce alla elezione di Fabio Ciconte, presidente del Consiglio del Cibo,.
Nel 2023 è in vigore la deliberazione di Assemblea Capitolina n.68 del 13 aprile 2023. Il Istituzione del Consiglio del Cibo ed approvazione del relativo Regolamento, si avvia il nuovo percorso di crescita della Food Policy.
Nel corso del 2023 organizzato eventi e convegni sulla ristorazione in particolare, il 20 marzo alla Città dell’Altra Economia. Il 19 giugno nel Palazzo della Cancelleria Vaticana. Visionabile sul sito Visioneroma
Il 25 ottobre 2022 nominato, con Marco Morello, coordinatore del tavolo 7 Ristorazione, cultura gastronomica ed eventi
Dal febbraio 2022 partecipa, per conto dell’associazione Visioneroma, ai lavori del tavolo 1. Governance; tavolo 3. Mercati e tavolo 7. Ristorazione.
Dal 2021 segue l’avvio del Tavolo del Cibo ai sensi della Deliberazione della Assemblea Capitolina n. 38/2021.
Socio dal 2019 dell’associazione Visioneroma e per la stessa responsabile del settore cibo e ambiente.
Dal 21 maggio 2008 a dicembre 2019 è stato responsabile della gestione operativa del Mercato all’Ingrosso delle Carni – Mattatoio Comunale- di Roma Capitale , controllo delle attività e gestione dei servizi, Relazione e coordinamento con ASL, Arpa Lazio. Interfaccia con gli operatori commerciali della macellazione e del Mercato.
Dal Settembre 2001 al 21 Maggio 2008 è stato responsabile del coordinamento delle attività amministrative e tecniche nella gestione del Patrimonio Comunale nell’ambito dell’Ufficio di staff dell’assessorato al Patrimonio e Capo Ufficio di Staff del Sub commissario – prefettizio
Referente della attuazione degli indirizzi dell’Amministrazione e controllo della corretta esecuzione delle stesse. Nell’ambito di queste aree ha curato il coordinamento della attività di gestione e tecniche relazionandosi con i Dipartimenti preposti del Comune e della Regione Lazio, con i Municipi territorialmente competenti, con la Società di gestione , con le Organizzazioni sindacali e comitati degli inquilini. Ha organizzato incontri e seminari di coordinamento per la soluzione di problemi complessi.
Dipartimento patrimonio del Comune di Roma Staff Tecnico di supporto agli Organi politici
Dal Dicembre 2000 al 1 Settembre 2001 è stato responsabile dalla 4 UO della Direzione Generale del Ministero dell’Ambiente SIAR; Facente funzione del Dirigente della 4UO, Ministero dell’Ambiente Roma.
Nella Direzione UO, predisposizione e gestione degli atti di promozione delle politiche, volte alla riduzione dell’inquinamento atmosferico nella città, a mezzo di carburanti a basso impatto, Car Sharing, Mobility Management.
Dal Dicembre 1997 al Novembre 2000 è sto responsabile Amministrativo della Commissione di coordinamento degli Assessorati alla Mobilità e Ambiente delle 14 Città Metropolitane, presieduta dal Vice Sindaco .del Comune di Roma, Walter Tocci. Predisposizione delle Conferenze periodiche tra gli Assessori alla Mobilità e Ambiente dei 14 Comuni Città Metropolitane, con la stesura del progetti normativi e relazioni. Lavoro interorganizzativo con i ministeri, regioni, province, comuni e Anci, per coordinare le iniziative.
Dal Dicembre 1993 al novembre 1997 Capo dello Staff dell’ Assessore alle Attività Produttive
Coordinamento delle attività di Indirizzo e Controllo rivolto, in particolare, ai tributi e alle Affissioni e Pubblicità. Supporto agli Organi Politici
Dal Giugno 1981 ad Ottobre 1997 Tecnico rilievi e studi di progettazione e pianificazione urbanistica per il verde pubblico, piani di recupero urbano, edilizia Economica Popolare, catasto e GIS. Ufficio Speciale Piano Regolatore Generale del Comune di Roma Attività tecnica presso l’Ufficio Piano Regolatore Generale del Comune di Roma