LA LEGGE SU ROMA CAPITALE NUOVI AGGIORNAMENTI – AUDIZIONI DELLA COMMISSIONE AFFARI COSTITUZIONALI – DOCUMENTAZIONE
L’ASSOCIAZIONE HA CHIESTO ALLA COMMISSIONE AFFARI COSTITUZIONALI DI POTER PARTECIPARE ALLE AUDIZIONI PROMOSSE IN MERITO ALLA LEGGE DI RIFORMA COSTITUZIONALE SUI POTERI DELLA CAPITALE.- LA RICHIESTA E’ STATA ACQUISITA.
TESTI DI LEGGE DI RIFORMA COSTITUZIONALE IN DISCUSSIONE
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Lettera Indirizzata al Presidente, ai Vicepresidenti e ai Segretari della I Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati
Roma20/02/2025
Egregio Presidente On. Nazario Pagano
Egregi Vicepresidenti On. Riccardo De Corato
On. Matteo Mauri
Egregi Segretari On. Simona Bordonali
On. Pasqualino Pensa
Allegato alla lettera
Oggetto: Audizione Commissione Affari Costituzionali
Egregio Presidente,
Egregi Vicepresidenti
Preliminarmente ringraziamo il Presidente e gli Onorevoli Componenti della Commissione per aver concesso a Visioneroma la possibilità di essere ascoltata nel corso dei lavori preparatori relativi all’importante tema dello status e del ruolo della città Capitale d’Italia. Come è noto l’audizione e’ relativa all’esame dei progetti di legge costituzionale C. 278 cost. (Morassut), C. 514 cost. (Barelli), C. 1241 cost. (Morassut) e C. 2001 cost. (Giachetti), recanti “Modifiche agli articoli 114, 131 e 132 della Costituzione.
E’ necessario ricordare come la riforma della struttura di Roma Capitale è stata fino a questo momento alquanto travagliata ed ha patito, nel corso delle successive legislature, non pochi momenti di stallo.
Come è noto, il Parlamento è intervenuto sul ruolo e i poteri di Roma con la legge 396 del 1990 con la quale si era limitato a riconoscere specifiche risorse finanziarie, la legge è stata successivamente abrogata.
Dopo 8 anni, con la modifica dell’articolo 114 della Costituzione, viene definito l’ordinamento transitorio di Roma Capitale, vengono attribuite alcune deleghe Amministrative su specifiche materie, prevedendo che, con successivi decreti legislativi, si sarebbe disciplinato l’ordinamento transitorio anche sotto il profilo finanziario.
Nel 2010, con il decreto legislativo numero 156, sono state disciplinate le disposizioni fondamentali dell’ordinamento della città (poi recepite nel nuovo Statuto).
Nel 2012, con il decreto legislativo numero 61, si conferiscono risorse a Roma capitale, (eliminate nel 2016) e viene previsto che la Regione Lazio, con apposita legge, avrebbe potuto conferire a Roma proprie competenza amministrative, ma la Regione ha trasferito solo alcune competenze in materia urbanistica.
Le iniziative parlamentari attuali, con i disegni di legge di natura costituzionale avviati nelle precedenti legislature, con ampie convergenze politiche, facevano ben sperare, ma cambiato il quadro politico ed avviate altre riforme costituzionali, in particolare quella sulle autonomie regionali, destavano preoccupazioni sulla loro ripresa.
Invece, nei mesi scorsi abbiamo appreso non solo la ripresa della discussione parlamentare, partendo dai diversi progetti di legge già depositati, ma anche che il Presidente del Consiglio sarebbe determinato a presentare un disegno di legge dello stesso Governo che non dovrebbe essere molto diverso da quelli già in discussione.
Tale scelta potrebbe portare ad un’accelerazione della questione.
Gli elementi di convergenza consisterebbero sostanzialmente nella costituzione per Roma Capitale di un ente semi regionale cioe’ un ente che abbia potestà legislative e anche potestà di programmazione e di indirizzo proprio di una Regione, escluse alcune funzioni che rimangono della Regione Lazio (sanità, ecc.)
La nostra associazione si è occupata, fin dalla sua costituzione, della necessità di un nuovo ordinamento della Capitale a somiglianza delle altre grandi Capitali Europee.
Anzi, tra le proposte avanzate, vi è la creazione di un organismo internazionale che raccolga le reciproche esperienze e che abbia sede proprio a Roma.
Diamo grande importanza a questa audizione della commissione Affari Costituzionali, al ruolo che essa può svolgere perchè la riforma possa rimettersi in moto in maniera rapida.
È chiaro che il raggiungimento di un’intesa in prima lettura alla Camera dovrebbe senza troppi scossoni trasferirsi anche alla lettura del Senato e poi di nuovo ai due rami del Parlamento, nella speranza che il percorso di larghe convergenze seguito, possa evitare la consultazione referendaria.
L’associazione ritiene indispensabile che la Capitale debba avere più ampi poteri, anche legislativi consentendo al Comune, tra i più estesi e popolati d’Europa, di fare anche delle leggi autonome su alcuni terreni e disporre di risorse adeguate consentendole un rapporto diretto con la finanza regionale e di poter accedere direttamente ai fondi di sviluppo e coesione, potendo avere una interlocuzione diretta con il Governo, senza transitare per la Regione, sui fondi per il trasporto, per la casa, ecc.
Altra necessaria conseguenza a parere dell’associazione è il trasferimento di parte del personale della Regione alla nuova entita’ istituzionale.
Ci siamo anche posti la questione dei confini della Capitale a caratteristica semiregionale: qui abbiamo verificato pareri difformi. Anche nei nostri approfondimenti abbiamo constatato argomentazioni che si contrappongono e che richiederanno uno sforzo di sintesi.
Infatti, se da una parte è molto sentita l’identità di Roma chesi vorrebbe tenacemente conservare (è sufficiente considerare che l’Area Metropolitana non è mai stata “sentita” dai cittadini) dall’altra si avverte l’esigenza, soprattutto a fronte di nuovi poteri, di dare respiro metropolitano a questa operazione perché dobbiamo ragionare in termini di Area Vasta.
In particolare la Capitale non potrebbe non comprendere Fiumicino con il suo aeroporto e Civitavecchia.
Nel Lazio si pone anche il problema del rapporto con le caratteristiche particolari della Regione, che già soffre di essere “Romanocentrica”, che con l’ampliamento dei poteri e poi delle dimensioni di Roma, rischierebbe di accentuarsi.
Sarà compito di un legislatore attento e di un rapporto interistituzionale tra Roma Capitale e la Regione Lazio far sì che ciò non produca detrimento al Governo Regionale, però Roma Capitale deve essere davvero pari ordinata con le altre regioni, evitando scelte “di facciata” senza vera sostanza.
La lettura delle proposte evidenzia, quindi, la necessaria collaborazione tra Regione e la nuova Roma Capitale per definire quali sono le materie su cui la nuova entità, potrà esercitare potestà legislative, quale sarà la materia delle devoluzioni nell’ambito dell’attuale sistema concorrente.
Riteniamo fondamentale che in questa fase legislativa ed in questo spirito auspicabilmente collaborativo, si approfondiscano e sciolgano le funzioni principali, individuando e risolvendo preventivamente tutti i possibili conflitti e confusioni tra Stato, Regione e Capitale circa l’attribuzione delle competenze e delle risorse in grado di garantire, da un lato, autonomia finanziaria adeguata alle necessità di gestione e sviluppo di una grande città.
Accanto a tutto ciò non può essere sottovalutata la questione delle municipalità sottostanti al Comune che la stessa legge potrebbe definire e che nel frattempo, come è scritto nel programma del Sindaco, lo stesso Comune potrebbe attuare con un effettivo decentramento, a Costituzione invariata, dando corpo ai poteri previsti dal Decreto Legislativo n. 112/98 sapendo che la battaglia si vince con il giusto bilanciamento tra sussidiarietà e solidarietà.
Infine, rilanciamo una delle proposte a noi care: il Sindaco di Roma deve essere almeno invitato al Consiglio dei Ministri quando si trattano argomenti relativi alla Capitale.
Ribadiamo il nostro parere positivo sulla rinnovata attenzione nel dare concretezza al ruolo unico di Roma Capitale già previsto in Costituzione, ma mai pienamente attuato.
Rinnovando il nostro ringraziamento inviamo cordiali saluti
Per l’associazione
Il Presidente Il Vicepresidente
Claudio Minelli Piero Sandulli
ALCUNE REGISTRAZIONI DI AUDIZIONI
AUDIZIONE DEL 20 GENNAIO 2022
COLLOQUIO SULLE NOVITA’ 20 GENNAIO 2025
Ho ascoltato con attenzione la intervista fatta dal nostro Presidente all’onorevole Roberto Morassut sui temi della modifica della normativa relativa a Roma Capitale. Fa anche piacere riscontrare che sul tema vi è una certa comunione di intenti tra i parlamentari eletti a Roma nei diversi schieramenti. Tuttavia, in attesa del Parlamento, è già possibile avviare un primo decentramento dei poteri verso i Municipi conferendo ad essi poteri speciali e differenti per ogni territorio. Era una promessa fatta dal Sindaco in campagna elettorale ed è giunto il momento di avviare questo processo di decentramento insieme alla semplificazione delle procedure amministrative, da realizzare con l’aiuto della informatica. Invero, attuando la sussidiarietà, nella solidarietà, i problemi di Roma ( certamente non facili) potrebbero trovare migliore soluzione. Lo spunto dei disegni di legge pendenti in Parlamento potrà essere di stimolo per iniziare a dar vita a questa nuova musica per Roma.
Piero Sandulli
INCONTRO CON MORASSUT E TEMPESTA
13 Novembre 2024
Roberto Morassut approfondisce la situazione parlamentare rispetto ai progetti di riforma su Roma Capitale e esamina gli effetti e possibili modifiche della finanziaria in discussione in questi giorni. Giulia Tempesta affronta le stesse problematiche nell’ottica e nel ruolo che l’amministrazione comunale e in senso più generale l’assemblea capitolina anche in modo bipartisan può svolgere per un assetto più confacente ad una moderna capitale europea
LUGLIO 2024
L’ON ROBERTO MORASSUT ILLUSTRA LO STATO DELLA DISCUSSIONE NEL PARLAMENTO DELLA NUOVA LEGGE SU ROMA CAPITALE. C’E’ LA SPERANZA E LA POSSIBILITA’ CHE QUESTA LEGISLATURA RIESCA AD APPROVARE UNA LEGGE COSTITUZIONALE SUI POTERI DI ROMA CAPITALE