URBAN MOBILITY CONFERENCE COMMENTO DI GIANLUCA SANTILLI E PIANO DI LAVORO DELLA CONFERENZA
URBAN MOBILITY CONFERENCE
Il 7 aprile si è tenuta la Urban Mobility Conference organizzata di Soiel International.
Giunto alla seconda edizione, questo evento è già diventato tra i più importanti ed autorevoli grazie sia al livello dei relatori, a cominciare dal Ministro delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili, Prof. Giovannini e dal Prof. Moreno, studioso della Sorbona che ha introdotto per primo il tema della città dei quindici minuti, che per la completezza dei temi analizzati che compongono il mondo della mobilità.
Il convegno si è incentrato sulla interconnessione digitale, sempre più diffusa, delle auto e dei mezzi pubblici, anche elettrici che genererà una mole di dati sulla vita urbana raccolti e scambiati in tempo reale.
Una rivoluzione infrastrutturale delle città che porterà a un nuovo concetto di spazio e a ripensare le aree intermodali.
Il governo e il monitoraggio delle risorse energetiche sarà per questo indispensabile.
Sette sezioni hanno sviscerato le varie declinazioni della mobilità urbana:
Il fenomeno oggi è anche al centro di parte dei finanziamenti del PNRR e non a caso oltre 60 miliardi saranno gestiti dal Ministero delle Infrastrutture.
Tema trasversale sia per le città destinate a diventare smart che più in generale per la riqualificazione dei territori, la mobilità è sempre più al centro delle scelte delle Amministrazioni.
Le implicazioni su ambiente, clima, salute, risparmio energetico, economia e sulla qualità della vita fanno della mobilità sostenibile un crocevia che sinora è stato ignorato, stante la logica auto-centrica che ha condizionato negli ultimi 70 anni la politica dei trasporti del nostro Paese.
Da anni tutte le grandi metropoli internazionali stanno relegando l’auto privata a strumento del trasporto marginale e non più idoneo a muoversi nelle città.
Trasporto pubblico, micromobilità, mobilità dolce ed in sintesi la mobilità intermodale saranno gli strumenti grazie ai quali ci si sposterà in città.
A questi si aggiungano le politiche che tendono a limitare al massimo gli spostamenti, le città dei 15 minuti, lo smart working e si comprenderà bene la rivoluzione in atto che in Italia solo ora sta generando i primi effetti ma che appare inarrestabile ed irreversibileed accelerata prima dal Covid ed ora anche dalle implicazioni legate al conflitto in atto in Ucraina.
Prova ne sia la crisi epocale dell’automotive alla quale in Italia, con troppa miopia, si prova a rispondere con incentivi all’acquisto delle auto, senza rendersi conto che le risorse andrebbero destinate a favorire la conversione del comparto e la formazione di lavoratori altrimenti destinati alla disoccupazione.
Il convegno ha evidenziato una diffusa sconoscenza del tema che ha portato ai ritardi indicati ed anche a scelte inadeguate.
E’ apparso fondamentale attivare politiche di formazione diffuse e capillari sia per gli amministratori che anche per gli imprenditori del comparto, destinato a profonde e radicali mutazioni.
Nel mio intervento, inserito nella prima sessione, intitolata: “Nuova Mobilità Urbana: muoversi meno, muoversi meglio”, ho affrontato i temi legati alla mobilità dolce ed alle strette implicazioni con il PNRR, quale strumento per la modifica in chiave sostenibile del nostro Paese, evidenziando che la sola bikeconomy ha un valore superiore a 500 miliardi nella sola UE ed è declinato in comparti non a caso tutti sostenibili, generando una sorta di ecosistema virtuoso che potrà essere determinante per il nostro futuro.
IL PIANO DI LAVORO DELLA CONFERENZA
Nuova Mobilità Urbana: muoversi meno muoversi meglio
Intervento di Enrico Giovannini, Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili
Changing urban lifestyles with happy proximity
Our planet’s cities often concentrate human activity in a single core (centre-periphery) and are still driven by the oil-age model and its impact on roads and urbanism in general. But a new “chrono-urbanism” must be at the heart of our roadmap for the years to come. We need to explore proximity to make better and more efficient use of what exists.
Living differently means first and foremost changing our relationship with time, particularly that linked to mobility, which has greatly degraded the quality of life due to commuting (work, but not only) that is costly from all points of view.
How can we offer city dwellers a peaceful city while fulfilling its indispensable urban social functions? It is time to move from planning the city to planning urban life. Based on four main components: density, proximity, diversity, ubiquity.
Carlos Moreno, Scientific Director of the ETI Chair, University IAE Paris-Sorbonne
La mobilità come elemento abilitante per una città attrattiva
Il mondo che sta emergendo dalla pandemia è un mondo più attento alle esigenze delle persone. Il lavoro sta passando da un approccio “Ufficio Centrico” ad uno “Umano Centrico”. Le attività principali delle città (commerciali, culturali, sociali, sanitarie) stanno trovando un nuovo equilibrio tra “Fisico” e “Virtuale”. L’attenzione alla Sostenibilità e alla Qualità della vita (aria pulita, basso livello di rumore, inclusione…) ci spingono a ripensare il nostro modo di pensare, di attuare e di gestire la mobilità. Le Città che sapranno meglio rispondere a questa esigenza saranno molto più attrattive per le persone e per le aziende.
Stefano Nocentini, Sr Executive Partner – Gartner
Perché parliamo di “svolta” nella mobilità urbana?
Perché il termine svolta ci sembra più significativo del più tenue transizione. Svolta significa modificare radicalmente le abitudini e le pratiche insostenibili che hanno caratterizzato la seconda metà del Ventesimo Secolo. Parliamo infatti di svolta nella mobilità, che deve legarsi a una svolta energetica, una svolta agraria, una svolta edilizia, una svolta nel consumo di suolo e una svolta nei consumi. Il complesso di queste politiche formano e sostengono la transizione – meglio, appunto la svolta – ecologica, urgente e non più rimandabile.
Per la mobilità questo significa dimezzare gli spostamenti in auto privata, oggi circa 2/3 nella maggior parte delle città italiane e conseguentemente raddoppiare gli spostamenti sostenibili (piedi, bici, TPL) da 1/3 a 2/3.
Tale ribaltamento del modal split non ha effetti positivi solo sull’inquinamento atmosferico, ma anche sul cambiamento climatico, sul consumo di suolo, sulla sicurezza delle persone e sulla disponibilità economica di comuni e persone. In breve: sulla qualità della vita
Andrea Burzacchini, Fondatore di aiforia / OBIETTIVO 2/3
Mobilità dolce: lo strumento per il PNRR e lo sviluppo sostenibile del Paese
Gianluca Santilli, Presidente – Osservatorio Bikeconomy
Connessi e veloci per una mobilità sempre più smart
Città più vivibili e meno inquinate: è l’obiettivo del MaaS (Mobility as a Service), una nuova concezione di mobilità pubblica e privata che, con un mix di tecnologie, combina percorsi in treno o bus in abbinamento con car e bike sharing. A finanziarla il PNRR. Le parole d’ordine di Telepass per la mobilità del futuro sono da sempre “smart” e “green” per promuovere un nuovo modo di percorrere lo spazio urbano ed extraurbano e cambiare le abitudini delle persone, liberando il loro tempo. L’esperienza di Telepass, grazie allo sviluppo di servizi tecnologici “data-driven” accessibili attraverso un’unica app, è diventato un esempio di innovazione riconosciuto dall’Harvard Business School e studiato all’estero.
Gabriele Benedetto, CEO di Gruppo Telepass
Mobility Manager, questo sconosciuto
Azione Mobility Manager e struttura di supporto
Roma Servizi per la Mobilità si occupa delle attività della struttura di supporto a Roma Capitale per le azioni del mobility manager (MM), in particolare, e della mobilità sostenibile più in generale. Le attività riguardano:
• la cura e lo sviluppo della rete dei Mobility Manager aziendali per la promozione dello studio della mobilità dei dipendenti, la redazione di progetti per ridurre l’uso dell’auto privata;
• il supporto nella gestione della promozione dell’uso del TPL e di altri servizi di mobilità sostenibile (car sharing, carpooling ecc.) anche sconti per abbonamenti Metrebus
• il supporto per il coordinamento con i Municipi e i MM delle aziende ricadenti nei rispettivi territori.
Roma Capitale ha affidato a Roma Servizi per la mobilità il fondo di 320.000 € per il sostegno alla azione dei MM, finanziando specifiche azioni come strumenti web/app e/o software per i mobility manager aziendali e scolastici per la formazione e stesura progetti di lavoro agile quale smart working, coworking, telelavoro:
Nel corso dell’anno 2021 si è operata la gestione delle nuove nomine di MM:
305 in regola con la validità della nomina; 338 aziende in regola con la validità della nomina; oltre 374.000 riferiti alle aziende con MM in regola con la nomina.
Mobility manager scolastico
Dal mese di gennaio 2016 è stata avviata la nuova linea di azione del mobility manager scolastico.
Al 31/12/2021 il numero totale dei Mobility Manager Scolastici è 55, che rappresentano un totale di poco più di 51.000 studenti e cieca 7.200 unità di personale insegnanti e personale ATA.
Stefano Brinchi, Responsabile Relazioni Esterne e Strategia – Agenzia Roma Servizi per la Mobilità
Mobility Management in ISTAT
La normativa che riguarda il Mobility Manager (MM) è risalente al 1998, ma la rilevanza di una figura dedicata è stata rilanciata con il Decreto Rilancio 2020 che ha reso obbligatorio il MM per le aziende con più di 100 dipendenti e in Comuni con oltre 50mila abitanti.
Il MM gioca un ruolo cruciale sia per i dipendenti sia per le organizzazioni, oltre che per la collettività per i benefici dell’attività svolta: riduzione tempi e costi di spostamento, riduzione rischio di incidentalità, riduzione emissioni inquinanti e congestionamento del traffico.
La mobilità è un settore fondamentale per lo sviluppo sostenibile, punto di partenza degli obiettivi dell’Agenda 2030, il programma sottoscritto nel 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU, quali sviluppo sostenibile, salute e benessere, città sostenibili, consumo e produzioni responsabili e lotta al cambiamento climatico. Riguardo alla lotta al cambiamento climatico riporto i risultati dell’analisi degli spostamenti casa-lavoro 2020-2021 dei dipendenti ISTAT: un singolo dipendente percorre in media al giorno 27,5 Km, impiegando circa 1h e30m. Le emissioni medie di anidride carbonica giornaliere di ciascun dipendente sono risultate pari a 2 kg prima della pandemia e pari a 7,7 kg nel periodo “post pandemia”. L’aumento è dovuto al maggiore utilizzo del trasporto privato. I dipendenti delle sedi Istat nella città di Roma per gli spostamenti casa-lavoro hanno immesso nell’ecosistema Co2 annue pre-pandemia 1245t – in pandemia 660t – post pandemia 1376t. Questi numeri ci dicono che è possibile attuare misure per ridurre gli impatti della mobilità sui cambiamenti climatici facendo leva sulla flessibilità lavorativa (bilanciamento tra il lavoro da remoto o in presenza) e quella dell’utilizzo del mezzo di trasporto (piedi/bicicletta, mezzo pubblico, auto).
Patrizia Grossi, Mobility Manager – ISTAT
Il mobility manager: ruolo e novità normative
La recente Legge 77 del 17 luglio 2020 di conversione del cosiddetto Decreto Rilancio dello stesso anno ha segnato un punto di svolta per il mondo delle imprese e delle P.A. con oltre 100 dipendenti. Sono così aumenti esponenzialmente i mobility manager nostrani e parallelamente anche i Comuni italiani hanno dedicato sempre maggiore attenzione alle pratiche di mobility management, complice pure il decreto Sostegni bis del maggio 2022 che ha destinato 50 milioni di euro per il finanziamento delle azioni previste dai piani di spostamento. Fanno ancora fatica ad affermarsi, invece, i mobility manager scolastici, previsti nelle scuole di ogni ordine e grado dalla Legge 221 del 2015.
Lorenzo Bertuccio, Presidente – EUROMOBILITY – Associazione Nazionale Mobility Manager
La città connessa e policentrica: rigenerazione degli spazi urbani
La necessaria integrazione tra pianificazione urbanistica e della mobilità
La mobilità e l’assetto urbano sono intrinsecamente legati, nella storia dello sviluppo delle città e nelle dinamiche di evoluzione degli insediamenti. Non sempre però le politiche per la mobilità e quelle urbanistiche sono coordinate, con l’esito di cattivo uso delle risorse e pregiudizio a molte possibili scelte innovative e sostenibili. La relazione illustrerà possibili soluzioni a partire da un generale approccio alla shared mobility.
Maurizio Tira, Rettore dell’Università degli Studi di Brescia Professore Ordinario di Tecnica e Pianificazione Urbanistica, Presidente della Società Italiana degli Urbanisti
Lo sviluppo della mobilità a Milano nel post covid
Il covid 19 ha avuto un impatto molto forte su Milano e sulle vite dei suoi cittadini e delle sue cittadine. La necessità di rivedere le modalità di spostamento richieste dal distanziamento è stato però anche un impulso per sviluppare ulteriormente la mobilità ciclabile e l’offerta dei mezzi in sharing. A questo segue una rinnovata sensibilità ambientale che richiede sforzi ulteriori per limitare le emissioni nocive.
Nuovi spazi per l’aggregazione, nuovi percorsi ciclabili in sicurezza, lo sviluppo di connessioni anche con la mobilità della città metropolitana, sono le richieste a cui dobbiamo rispondere. Avendo però ben chiaro che le automobili non si eliminano per magia, ma ciò succede solo se diventa conveniente in termini economici, di tempo e di vivibilità.
Arianna Censi, Assessora alla Mobilità – Comune di Milano
Riprogettare la mobilità cittadina verso una reale intermodalità
Torino è oggi una delle città con la più alta percentuale di spostamenti con mezzi privati e con il raggio medio di percorrenza di 3 km, considerabile mediamente breve.
Invertire questa tendenza è una sfida prioritaria che richiede progettazione in parallelo di nuovi spazi di mobilità dolce e pianificazione di un sistema di trasporto pubblico efficiente.
Dobbiamo riaffermare la cultura dello spazio pubblico per tutte e tutti, costruire un sistema viario che agevoli non solo la multimodalità, ma anche l’intermodalità dei trasporti. Un sistema che non limiti il proprio sguardo ai confini cittadini, ma che guardi all’area della città metropolitana.
Una città che vuole essere competitiva e attraente per gli investitori oggi deve consentire una veloce mobilità soprattutto nei tragitti casa-lavoro e casa-scuola.
Non possiamo infine dimenticarci la fondamentale sfida ambientale dei nostri tempi, per la quale Torino ha voluto alzare l’asticella della propria ambizione, candidandosi a raggiungere la neutralità climatica entro il 2030, un obiettivo di tale portata non può prescindere da una revisione della mobilità cittadina, impegno che l’amministrazione deve guidare con tutte le infrastrutture necessarie e che deve ingaggiare tutte le torinesi e tutti i torinesi.
Chiara Foglietta, Assessora alla Transizione ecologica e digitale, Innovazione, Mobilità e Trasporti – Comune di Torino
La complessità di trasporti efficienti e sostenibili a Napoli
La sfida della città metropolitana di Napoli. Connettere trasportisticamente una città che ha un lato tagliato dal mare; ha colline, ricordo delle eruzioni, che la avvolgono; ha un centro storico di oltre 2000 anni fa; ha un estensione rapida e incontrollata della città verso l’esterno che porta a vivere oltre 3 milioni di abitanti, cioè oltre il 5% degli italiani, in una estensione pari a meno del 4 per mille della Nazione. Una sfida difficilissima in cui è necessaria una politica assolutamente multivisionaria.
Edoardo Cosenza, Assessore alle Infrastrutture, Mobilità e Protezione civile – Comune di Napoli
La complessità di trasporti efficienti e sostenibili a Napoli
La sfida della città metropolitana di Napoli. Connettere trasportisticamente una città che ha un lato tagliato dal mare; ha colline, ricordo delle eruzioni, che la avvolgono; ha un centro storico di oltre 2000 anni fa; ha un estensione rapida e incontrollata della città verso l’esterno che porta a vivere oltre 3 milioni di abitanti, cioè oltre il 5% degli italiani, in una estensione pari a meno del 4 per mille della Nazione. Una sfida difficilissima in cui è necessaria una politica assolutamente multivisionaria.
Edoardo Cosenza, Assessore alle Infrastrutture, Mobilità e Protezione civile – Comune di Napoli
Si può cambiare una città!
Su piazzale Loreto convergono numerose direttrici stradali e negli anni 60, con l’arrivo della motorizzazione di massa quello che era uno spazio pubblico milanese diventò un grande incrocio dominato dal traffico, impenetrabile alla mobilità pedonale e ciclabile, un enorme crocevia senza nessuna vita pubblica. Piazzale Loreto è tuttora uno spazio che nega ogni forma di urbanità.
Il progetto LOC Loreto Open Community si propone di riconfigurare profondamente il ruolo dell’automobile, riducendo drasticamente la superficie occupata dal traffico, un processo che consente di far emergere 10.000 metri quadrati di spazio pubblico connesso alla città attraverso una fitta rete di nuovi percorsi ciclopedonali.
Il progetto LOC è un manifesto di una nuova generazione di progetti che si basano su un principio fondamentale: “la città non è dell’automobile ma dei cittadini”.
Michele Montevecchi, Development Manager Nhood Services Italy
Federico Parolotto, Senior Partner – MIC Mobility In Chain
Mobilità di qualità per una città a prova di futuro
Una mobilità sostenibile ed ecologica passa attraverso un riequilibrio delle modalità di spostamento, oggi decisamente a favore dei mezzi motorizzati privati. Si tratta di un percorso culturale, più che puramente trasportistico, ma sono ovviamente necessarie anche soluzioni stradali che invitino a un uso più responsabile e virtuoso dello spazio pubblico, investimenti nella rigenerazione delle strade (per facilitarne l’utilizzo condiviso e migliorarne le funzioni trasversali), interventi con azioni concertate sul trasporto pubblico, sui parcheggi, sull’organizzazione stradale e sul potenziamento della micromobilità a partire dalle varie tipologie di biciclette e pedonale.
Gianfranco Ginelli, Vicesindaco e Assessore Urbanistica, Mobilità e trasporto pubblico locale, Risorse umane, Parcheggi/Piano sosta Comune San Donato Milanese
Il trasporto pubblico dopo la pandemia. E se fosse gratuito?
Il trasporto veramente pubblico: opportunità e dubbi sul TPL gratuito
Pubblico, collettivo, di massa. Le soluzioni di mobilità motorizzata “non private” vengono definite in tanti modi, ma queste parole non sono equivalenti, e il trasporto collettivo non è sempre di massa e non sempre è (tutto) pubblico.
La crisi di ciò che siamo abituati a chiamare trasporto pubblico a causa della pandemia da Covid ha causato enormi problemi nel settore ma ha anche innescato un meccanismo di ripensamento del ruolo di questa soluzione di mobilità e delle sue fondamenta organizzative. In particolare, si stanno sperimentando anche in Italia per la prima volta forme di trasporto pubblico che non possiamo definire “gratuito” ma “senza biglietto”, completamente finanziati dalla fiscalità generale.
Il cambio di paradigma che sta alla base di questa soluzione cela grandi dubbi ma rivela anche potenziali vantaggi estremamente significativi.
Matteo Jarre, Consulente Senior, Mobilità e Energia Sostenibile, Decisio Italia
Idee per il futuro del TPL: gratuità?
Timori di contagio, Smart Working, cambi di abitudini … anche con l’auspicato termine della pandemia tutto lascia presagire che il futuro del TPL sarà diverso.
Occorrerà rivedere il modello di servizio, con approcci nuovi che coinvolgano le aziende di TPL, ma anche le amministrazioni locali e le loro strategie di sviluppo della città. La gratuità, sperimentata a Genova, è uno dei temi da analizzare senza tabù e preconcetti per capirne la possibile utilità.
Marco Beltrami, AD e Presidente AMT di Genova
Smart mobility in Tallinn, an overview. Focus on free public transportation.
Jaagup Ainsalu, Tallinn Smart competence centre, Project manager – City of Tallinn
Micromobilità: ritorno al futuro
Micromobilità: ritorno al futuro
La micromobilità ridefinisce le modalità di spostamento e le dinamiche urbane, dando nuove opportunità di vivere le città ed introducendo forti novità in termini di prodotto e di servizi, promuovendo il ritorno ad una città più a misura d’uomo.
Un nuovo paradigma di mobilità urbana:
La micromobilità come rete di prodotti e servizi.
Come muoversi efficacemente ed in sicurezza?
L’evoluzione della micromobilità: benessere e sostenibilità
Massimiliano Monesi Co-founder Lab.C, BikeUP, Parco Bici
Cambio: Il Biciplan della Città Metropolitana di Milano
La Città Metropolitana di Milano ha redatto negli scorsi mesi il proprio Biciplan, “Cambio”, che si pone l’ambizioso obiettivo di portare entro il 2035 l’utilizzo della bicicletta al 20% rispetto al totale degli spostamenti.
È fondamentale che questo mezzo di trasporto possa essere utilizzato da ogni persona per tutti gli spostamenti quotidiani, e soprattutto in tutto il territorio. La rete di oltre 750km di percorsi superciclabili che è stata pianificata consentirà spostamenti in bicicletta sicuri, veloci, divertenti e sostenibili a tutti i cittadini del territorio e connetterà non solo la città di Milano con il suo hinterland ma anche tutti i Comuni dell’hinterland fra di loro.
Per perseguire questi obiettivi il Biciplan descrive tre strategie operative:
• costruire: realizzare percorsi ciclabili di qualità elevata che siano connessi, coerenti e capillari
• coinvolgere: raccontare la ciclabilità, motivare le persone a modificare le proprie abitudini di mobilità e premiarle quando lo fanno attraverso politiche di comunicazione e branding, formazione e sistemi di incentivazione
• coordinare: gli sforzi per promuovere la ciclabilità a livello metropolitano devono coinvolgere una molteplicità di attori a tutti i livelli territoriali (dal quartiere alla regione) e di diversa tipologia (settore pubblico, ente privato, associazioni, singoli cittadini). L’azione di coordinamento deve mantenere il focus sugli obiettivi da raggiungere e consentire un dialogo costante ma concreto e costruttivo.
Beatrice Uguccioni, Consigliera Delegata alla Mobilità – Città Metropolitana di Milano
Buone pratiche aziendali di Mobility Management:
Micromobilità ritorno al lavoro e sviluppi futuri.
Fabio Fusari Mobility Manager per le sedi del nord Italia di STMicroelectronics
eBike Connect: la mobilità a pedali entra in rete
La mobilità che immaginiamo e vogliamo realizzare per le nostre città è sempre più sostenibile. L’eBike può esserne protagonista, perché stimola la nostra propensione al movimento ed è uno dei mezzi di trasporto più ecologici e salutari dei nostri tempi. Ma perché questa nuova mobilità diventi realtà, è necessario che sia anche smart. Bosch, che da oltre 10 anni offre sistemi di propulsione eBike di alto livello qualitativo e di prestazioni, punta su innovazioni tecnologiche all’avanguardia e sulla digitalizzazione per far sì che l’esperienza fisica di pedalare su un’eBike possa fondersi con quella connessa alla rete, per una maggiore personalizzazione, efficienza e sicurezza.
Federica Cudini, Marketing Manager – Bosch eBike Systems Italia
La micromobilità sicura e sostenibile esiste. Ed è made in Italy
La micro mobilità, soprattutto quella condivisa, è cresciuta esponenzialmente negli ultimi anni; tra bici, e-scooter e monopattini, sono questi ultimi che stanno portando alla luce problemi di sicurezza sulle strade.
Il motivo è presto detto: sono i “veicoli” più facili da guidare solo in apparenza: la loro struttura leggera, le loro caratteristiche tecniche e meccaniche sono poco adeguate alle nostre strade.
Oltre ad adeguare il codice stradale a questo “nuovo” modo di spostarsi, è necessario soprattutto rendere questi monopattini più street-friendly, elevandoli a veri e propri veicoli robusti che aiutino i cittadini a raggiungere in poco tempo ogni angolo della città. In tutta sicurezza, non solo per chi li guida. Un’azienda tutta italiana ha colto la sfida.
Gian Franco Nanni, amministratore delegato di Askoll EVA S.p.A., spiega come la società vicentina abbia sfruttato il proprio know-how in ambito automotive per realizzare un veicolo che molto si differenzia dagli attuali monopattini e che mette al centro la sicurezza di tutti, grazie a innovazioni meccaniche e tecnologiche che porteranno anche un abbattimento dei costi per gli operatori sharing che lo offriranno ai propri clienti.
Gian Franco Nanni, Amministratore delegato di Askoll EVA S.p.A.
La rivoluzione dell’elettrico nella mobilità urbana
La rivoluzione dell’elettrico nella mobilità urbana
Mauro Tedeschini, Direttore e Fondatore – Vai Elettrico
Le infrastrutture di ricarica in Italia
Una panoramica sulla situazione delle infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici in Italia. Dalla situazione attuale alle prospettive e opportunità future.
Francesco Naso, Segretario generale – MOTUS-E
Il piano Full Electric di ATM
Full Electric è il piano di ATM per dotare Milano di un servizio di trasporto pubblico interamente a trazione elettrica, dismettendo gradualmente i veicoli alimentati a gasolio e promuovendo la mobilità sostenibile nell’ambito urbano. Grazie ai Fondi PNRR, ATM entro il 2026 dovrà acquistare ulteriori 350 bus elettrici, arrivando così ad un totale di 600 veicoli elettrici in città. Il piano comporta, oltre alla creazione di una nuova flotta di bus elettrici, il rinnovamento dei depositi, attraverso la ristrutturazione di quelli esistenti e la realizzazione di nuove strutture tecnologicamente avanzate, la realizzazione di infrastrutture nei capilinea per la ricarica in servizio dei mezzi e la sostituzione delle auto di servizio con nuovi veicoli elettrici.
Paolo Marchetti – Direttore Strategie, Innovazione e Sostenibilità – ATM
La stazione ferroviaria al centro della mobilità sostenibile
Le stazioni rappresentano il punto di contatto tra il sistema ferroviario e i territori che attraversa e il loro funzionamento è largamente determinato dalla qualità di questa relazione. Una stazione che funziona bene è sempre una stazione che sa essere parte integrante dell’ambiente – urbano o rurale – che la ospita. Quindi per RFI conoscere e saper interpretare il territorio rappresenta un requisito indispensabile per rivolte alla modernizzazione delle stazioni esistenti e alla progettazione di nuove, più rispondenti a bisogni e stili di mobilità contemporanei: pedonalità, ciclabilità, sharing, trasporto pubblico ed e-mobility.
Alberto Fiorillo, Responsabile Servizi Intermodali – RFI – Rete Ferroviaria Italiana
La mobilità in trasformazione: la strada verso la Mobility as a Service
Il settore della mobilità sta attraversando uno dei cambiamenti più veloci e profondi degli ultimi anni. L’auto, da sempre centrale per il trasporto delle persone, non è più qualcosa da possedere, ma è oggi uno strumento da utilizzare in caso di bisogno. Sempre più spazio conquistano nuove soluzioni come bici, monopattini, car sharing: la strada verso la Mobility as a Service è tracciata, ma quando sarà davvero possibile gestire i propri spostamenti ricorrendo a una sola App che consenta di pianificare, prenotare e concludere il pagamento dei diversi mezzi di trasporto?
Furio Marangio, Direttore Vendite Large & National di Arval Italia
Intervento di Massimo Sabbioneda, Head of E-Mobility Business Line – Sirti Group
Il Digitale viaggia sulle ruote
Digitalizzazione, dati e modelli matematici: un approccio interdisciplinare alla mobilità urbana
Il cambiamento tecnologico legato alle nuove tecnologie ICT e alla digitalizzazione potrebbero fare da volano per il passaggio ad un sistema di trasporto urbano che ponendo al centro le necessità del cittadino faccia uso in maniera integrata della mobilità attiva (non motorizzata e.g. a piedi, in bicicletta, con monopattini) e del trasporto pubblico o di servizi privati condivisi ( e.g. car-sharing o car-pooling), limitando al minimo il trasporto legato all’utilizzo dell’auto privata individuale. Nel contesto quindi dello sviluppo della mobilità come servizio (mobility as a service, MaaS), la presente attività di ricerca ha come obiettivo lo sviluppo di metodi e tecnologie finalizzate alla progettazione, ottimizzazione e alla gestione di un servizio di mobilità integrata, “on demand” ed intelligente, basato sull’integrazione delle più moderne tecniche di modellazione predittiva di sistemi complessi, con metodologie di data mining e machine learning, in grado di far co-evolvere il sistema con dati raccolti in tempo reale dagli utenti e dai sistemi ICT.
Lucia Russo, Ricercatrice presso il CNR, Istituto per le Scienze e le Tecnologie per l’Energia e la Mobilità Sostenibile-STEMS
La mobilità del domani: intelligente e connessa
L’importanza della collaborazione tra car maker e road operator
La digitalizzazione delle infrastrutture di trasporto ci sta conducendo verso una nuova mobilità intelligente e connessa. In questo contesto, la creazione di un sistema che supporti il dialogo veicolo-infrastruttura rappresenta un passaggio fondamentale per l’apertura allo scenario cooperativo, in cui operatori e utenti avranno la possibilità di scambiarsi informazioni per ottimizzare gli spostamenti, riducendo così incidenti, congestioni ed emissioni inquinanti. l’interazione veicolo-infrastruttura stradale, oltre ad apportare indubbi benefici, comporta sfide sia di natura tecnologica, sia di natura operativa, date dalla necessità di integrare i nuovi servizi con i processi operativi del gestore.
La collaborazione tra car maker e road operator è stata al centro di una iniziativa promossa dal Gruppo ASTM, secondo operatore autostradale al mondo di cui SINELEC è il braccio tecnologico, e Volkswagen Group Italia. Attraverso questo progetto è stato possibile dimostrare per la prima volta in Italia il processo di interazione tra un’automobile di serie (Golf 8) e l’infrastruttura autostradale in reali condizioni di traffico aperto.
Pietro Contegno, Head of Research and Product Development – SINELEC, ASTM GROUP
Stefano Sordelli, Future Mobility Director di Volkswagen Group
Mobilità Aziendale – un futuro multimodale
La mobilità urbana non può prescindere da quella aziendale, condividendo gli obiettivi di ridurre l’impatto ambientale complessivo e garantire spostamenti flessibili, sicuri ed economici.
Le tecnologie IoT permettono di offrire ai dipendenti la soluzione migliore per il loro spostamento, abilitando servizi di condivisione di auto aziendali, ma anche furgoni, scooter o biciclette. É possibile integrare anche i veicoli privati – P2P carsharing o carpooling – e sistemi di trasporto pubblici.
Le stesse tecnologie aiutano le aziende anche a individuare quali mezzi ha senso sostituire con modelli elettrici, ma anche progettare un’adeguata infrastruttura di ricarica e insegnare come usare al meglio questi veicoli.
Roberto Bordin, Product Owner dei servizi di Smart Mobility – Targa Telematics