Dalle nuove finestre, il paesaggio sonoro Parte I II III E Battaglini e F Capitoni
Dalle nuove finestre, il paesaggio sonoro
“Dalle nuove finestre il paesaggio musicale” : Conversazione tra Elena Battaglini e Federico Capitoni.
MUSICA E CAMBIAMENTO
«Ho brutalmente misurato la trasformazione interiore che esigerà il cambiamento del nostro stile di vita in ciascun individuo. Chi potrà aiutarci meglio dell’arte e della musica?”
Da “ Ritorno a Salem” di HÉLÈNE GRIMAUD
E Battaglini e F Capitoni
PARTE I
Dalle nuove finestre, il passaggio sonoro
Conversazione tra Elena Battaglini e Federico Capitoni Primo master di Visioneroma del ciclo Scienze Sociali ed Umane
PARTE II
Dalle nuove finestre, il passaggio sonoro
Conversazione tra Elena Battaglini e Federico Capitoni Primo master di Visioneroma del ciclo Scienze Sociali ed Umane
PARTE III
Dalle nuove finestre, il passaggio sonoro
Conversazione tra Elena Battaglini e Federico Capitoni Primo master di Visioneroma del ciclo Scienze Sociali ed Umane
“ Ritorno a Salem” di HÉLÈNE GRIMAUD
Descrizione del libro
“Stavo studiando il Secondo concerto di Brahms… una musica tempestosa. Brahms l’aveva composta perché travalicasse le capacità di una donna, e a volte avevo l’impressione di una lotta spietata tra me e il pianoforte…”
Di ritorno da una prova difficile, la celebre pianista Hélène Grimaud entra in un negozio di antiquariato e trova un piccolo tesoro: una chiave, uno specchio appartenuto a Lewis Carroll, e un manoscritto composto da spartiti e pagine di prosa firmato Karl Würth pseudonimo di Brahms. È il racconto di un viaggio a Rügen, isola nordica dominata da un silenzio irreale, privo di voci di animali, che esercita sull’autore un fascino colmo di terrore. Hélène trova una serie di similitudini tra il viaggio di Brahms, e l’incontro del compositore con un lupo, e il proprio percorso di ricerca sul destino ecologico del mondo, che l’ha condotta a creare un rifugio per lupi a Salem, NY. Colpita dal carattere “fatale” di tutte quelle coincidenze, anche Hélène decide di ritornare ai suoi lupi, nella città, Salem, che come Rügen è legata alla storia della stregoneria. La storia che l’autrice racconta in modo semplice e avvincente è quella della ricerca del “Paradiso e dei suoi suoni”: una passione che costringe il lettore a immergersi nell’atmosfera magica di quel susseguirsi di coincidenze. Che forse coincidenze non sono, ma un filo rosso che impedisce all’autrice di perdersi nel suo viaggio, avulso dalla prosaica vita quotidiana come a volte sono le esistenze dei musicisti.
«Ho brutalmente misurato la trasformazione interiore che esigerà il cambiamento del nostro stile di vita in ciascun individuo. Chi potrà aiutarci meglio dell’arte e della musica? Solo l’arte e la musica abbracciano più di quanto separino, esprimono il potere della Creazione e aprono il cuore e lo spirito a quel mistero. Si offrono dunque come rimedi universali alla crisi ecologica, che è una crisi spirituale. C’è forse un modello, oggi, che proponga di “essere”, piuttosto che di “avere”? L’ascesi più che l’ingordigia? Lo spirito piuttosto che la materia? “La bellezza salverà il mondo” dice il principe Myshkin, grazie alla penna di Dostoevskij, “la bellezza, questa eternità quaggiù”, e Bulgakov ha aggiunto: “E l’arte ne è uno strumento”. Mai, come in questo preciso momento, la musica, per il fatto di non esistere se non quando si incarna nel suo suono di un interprete, mi ha richiamato al mio dovere di creatore,mi ha ricordato con tanta forza che sono nata per creare, non per distruggere. E mentre scrivo questa frase, le note del Secondo concerto dilagano intorno a me».
Tratto da “ Ritorno a Salem” di HÉLÈNE GRIMAUD
Elena Battaglini
Dottore di ricerca in Sociologia dell’ambiente e del territorio, coordina l’Area di Ricerca ‘Economia Territoriale’ della Fondazione Di Vittorio della CGIL. E’ membro docente del Collegio Scientifico del Dottorato ‘Paesaggi della città contemporanea. Politiche, tecniche e Studi visuali’ dell’Università di Roma Tre. Ha svolto lectures e corsi di Master o di Dottorato, in quindici università italiane e internazionali, tra cui il Trinity College di Dublino e l’Università di Campinas in Brasile. Ha pubblicato più di cinquanta articoli, saggi e volumi, sia in Italia che all’estero (UK, USA, Brasile, Germania, Serbia, Polonia e Finlandia) in tema di innovazione, sviluppo e sostenibilità territoriale.
Dal 2013 al 2019 è stato il primo membro non-accademico ad essere eletto nel Consiglio Scientifico della sezione Territorio, dell’Associazione Italiana di Sociologia (AIS). Parla e comprende correttamente cinque diverse lingue oltre all’italiano.
Federico Capitoni
è nato a Roma nel 1980). Si è laureato sia in Scienze della Comunicazione sia in Filosofia all’Università di Roma “La Sapienza”, sempre facendo interagire i suoi studi accademici con la pratica musicale.
Giornalista professionista, è tra i critici musicali de la Repubblica e collabora a diverse pubblicazioni nazionali e internazionali. Autore, regista e conduttore radiofonico, lavora per Radio Rai ed è consulente musicale di Rai Cultura. Per la Radio Vaticana ha ideato e condotto il ciclo di trasmissioni Tra musica e filosofia.
Insegna Storia ed estetica della musica al conservatorio F. Torrefranca e Critica musicale al Master In Critica Giornalistica dell’Accademia d’Arte Drammatica Silvio d’Amico.
Teacher di P4C (Philosophy for Children & Community), è attivo nelle pratiche filosofiche, particolarmente in quelle collettive.
È autore della drammaturgia e del libretto dell’opera-panettone in un atto Non è un paese per Veggy, messa in musica da Domenico Turi (2017).
Come scultore ha realizzato assieme a Stefa e Edoardo Maria Bellucci la scultura sonora interattiva Piano di curve sonore, esposta al «Macro» di Roma nel 2019.
Tra i suoi libri: Guida ai musicisti che rompono. Da Beethoven a Lady Gaga (2011); La verità che si sente. La musica come strumento di conoscenza (2013); La critica musicale (2015); In C – Opera aperta. Guida al capolavoro di Terry Riley (2016); Canone Boreale. 100 opere del ‘900 musicale (2018).
Federico Capitoni
E’ giornalista professionista. Laureato in Scienze della Comunicazione e in Filosofia, è tra i critici musicali de la Repubblica. È stato caporedattore di Musikbox, rivista di rock progressivo, e ha co-fondato e diretto Rondò, bimestrale di musica classica e jazz. Collabora anche con Il Sole 24 Ore, Il manifesto e alcune tra le maggiori riviste musicali italiane e internazionali, quali Amadeus, Classic Voice e Classic Rock. Autore, conduttore e regista radiofonico, ha ideato e condotto programmi per Radio Città Futura, Radio Rai e Radio Vaticana. È tra i conduttori di Wikimusic su Rai Radio3. All’attività di docente di Storia della musica in conservatorio affianca l’insegnamento di materie riguardanti la sociologia e la comunicazione della musica presso vari atenei. Tra i suoi ultimi libri: Guida ai musicisti che rompono. Da Beethoven a Lady Gaga (Giudizio Universale, 2011); La verità che si sente. La musica come strumento di conoscenza (Asterios, 2013); La critica musicale (Carocci, 2015); In C, opera aperta. Guida al capolavoro di Terry Riley (Arcana, 2016). Teacher di P4C (Philosophy for Children & Community), è attivo anche come filosofo pratico. Come potete facilmente capire, si annoia facilmente.