APPUNTI DI VIAGGIO N.3 LA PASSEGGIATA DEL GELSOMINO
LA PASSEGGIATA DEL GELSOMINO
Se vi trovate a passare per Porta Cavallegeri in direzione di Via Gregorio VII, infilatevi nella Stazione di San Pietro, così chiamata perché fino al 2000 collegava lo Stato del Vaticano a Roma, ma che comprende le linee ferroviarie che vanno a Capranica-Viterbo e la linea Tirrenica, raggiungete il binario 1 e vi troverete in un marciapiede che si dice, sia almeno in parte il binario dismesso della ferrovia che portava in Vaticano. Troverete una passeggiata con vista sui Gelsomini da una parte e dall’altra sui tetti e le strade di Roma e con la Cupola di San
Pietro che sembra a portata di mano. Per essere più precisi non sono gelsomini ma dei falsi gelsomini che hanno il nome botanico di Rincospermum, meno gentile del gelsomino ma assai più ricco di fiori e dal profumo inebriante. La stagione migliore, per fare questa passeggiata da metà/fine maggio fino al mese di luglio e possibilmente al tramonto.
La linea ferroviaria collegava come detto la Città del Vaticano all’allora Regno d’Italia ed era prevista dai Patti Lateranensi; l’inaugurazione avvenne nel 1934.
Negli anni la linea fu interessata quasi esclusivamente dal traffico delle merci, oggi sostituito dal trasporto su gomma. La ferrovia ha effettuato molto raramente anche il servizio passeggeri: la prima volta fu l’11 aprile 1959, quando un convoglio speciale trasportò numerosi fedeli in occasione del trasferimento della salma di Pio X a Venezia. La ferrovia fu utilizzata da un pontefice per la prima volta il 4 ottobre 1962, quando Giovanni XXIII si recò in pellegrinaggio a Loreto e Assisi usufruendo del treno. Inizialmente costruita a doppio binario, durante la sistemazione degli impianti della ferrovia in vista del Giubileo del 2000 uno dei due binari come si dice è stato rimosso e al suo posto è stata costruita la via pedonale denominata la “Passeggiata del Gelsomino”. A partire dal settembre 2015 la ferrovia espleta regolarmente servizio passeggeri: ogni sabato un treno collega la stazione di Città del Vaticano con le ville pontificie di Castel Gandolfo. Il tracciato della ferrovia sconfina in territorio vaticano oltrepassando le mura leonine tramite un varco, tale accesso è sorvegliato da un cancello scorrevole in ferro, la cui apertura è comandata dalla Santa Sede.
La passeggiata si affaccia su quella che, un tempo, era chiamata la Valle del Gelsomino definita così per via di una strada, via dei Gelsomini; la valle si estendeva dal Vaticano al Gianicolo Chiamata così per via della presenza, nei pressi, di un’osteria che portava quel nome; oggi in quella via c’è la “La Vecchia Osteria del Gelsomino”. Si narra che il padrone di allora attraverso quel nome e un insegna in cui spiccava un gelsomino volesse ricordare le sue origini toscane e omaggiare chi per primo aveva introdotto la pianta in Italia, ovvero il Granduca di Toscana. La narrazione popolare tramanda che qualcuno rubò un fiore di gelsomino dal giardino di rarità botaniche del Granduca, per donarlo alla fanciulla della quale era innamorato. Grazie a quel furto, i due si sposarono e, forse per quello, il fiore rappresenta il simbolo del matrimonio.
E’ una delle passeggiate più romantiche di Roma, ma non lasciatela solo agli innamorati. La passeggiata è poco più lunga di 300 metri ma ha una vista molto bella sui tetti, le strade sottostanti e una meravigliosa prospettiva della Cupola di San Pietro.
Luogo suggestivo e tranquillo nonostante il traffico sottostante che giunge molto attutito e non fastidioso, il profumo dei fiori vi seguirà per tutto il tragitto, lo sguardo spazierà dall’alto del viadotto ferroviario, e se ci andate al tramonto il rosso del sole illuminerà di vermiglio tutta la zona circostante. Entrando dalla stazione di San Pietro proprio sotto il viadotto ferroviario, raggiungete, come detto il binario 1, troverete l’indicazione della passeggiata percorretela, lentamente e lasciando andare lo sguardo tutto intorno giungete fino all’uscita sulla via della Stazione Vaticana.
Proseguite scendendo su via della Stazione Vaticana e raggiungete San Pietro dove troverete una novità.
Il gruppo scultoreo in bronzo opera del canadese Timothy Schmalz che raffigura un barcone con numerosi migranti di varie provenienze e periodi storici. La scultura è stata voluta da Papa Francesco nel 2019 in occasione della 105/a Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato.
Tale scultura, in bronzo e argilla, raffigura un gruppo di migranti di varie culture e diversi periodi storici.
Francesco ha in quell’occasione riaffermato la necessità che nessuno rimanga escluso dalla società, che sia un cittadino residente da molto tempo o un nuovo arrivato. Ha ricordato il passo della Lettera agli Ebrei che dice “Non dimenticate l’ospitalità; alcuni, praticandola, senza saperlo hanno accolto degli angeli’ (13,2)”.
La nostra passeggiata finisce qui e vi invitiamo quando volete trovare un momento di tranquillità di salire sul viadotto ferroviario e farvi una camminata tra i tetti di Roma con vista sul Cupolone, circondati dal profumo dei gelsomini.